Capoluogo di una provincia autonoma, punto di passaggio obbligato tra il nord e il sud dell’Europa, circondata da alte vette che dominano, imbiancate fino a inizio estate, le due valli che si incrociano – quella dell’Adige e quella dell’Isarco – proprio in corrispondenza del suo centro, Bolzano è una città che ha costruito il proprio successo turistico su eventi come i festival culturali e il gettonatissimo Mercatino di Natale. Questi festival sono ottime occasioni per andare alla scoperta di un Alto Adige diverso da quello delle località di villeggiatura, estive o invernali (o entrambe), e che esercita una forte capacità di attrazione anche per i prodotti tipici che il fondovalle riesce a esprimere, a partire dai grandi vini del territorio. Qui il vino ha una forte valenza culturale e sociale, perché il nettare di Bacco si impone come espressione del genius loci e come occasione di dialogo tra le persone, aspetto peraltro sorprendente per chi immagina il Sudtirol come un territorio dominato dalla birra come bevanda alcolica, peraltro ottimamente rappresentata da aziende di successo come Forst con i suoi locali. Pertanto, per delineare un itinerario alla scoperta di Bolzano e dei dintorni della città, con le più importanti dimore storiche, è necessario inserire, oltre ai musei, alle chiese, ai castelli e alle bellezze naturali che incontreremo lungo il percorso, anche le cantine più celebri che si sono imposte sulla scena della ristorazione locale e nazionale. Senza dimenticare proprio l’aspetto della gastronomia, con prodotti di eccellenza come i pani e i dolci altoatesini, e poi l’artigianato artistico anch’esso espressione della cura che gli altoatesini mettono in ogni cosa, dall’ospitalità alle creazioni in porcellana. Infine, sempre parlando di cantine, questo itinerario vi darà modo di ammirare progetti all’avanguardia anche dal punto di vista del design. Da dove partiamo? Dal centro di Bolzano, naturalmente, che possiamo considerare il nostro campo base per le “spedizioni” dentro e fuori città.
Bolzano è ottimamente servita dalla rete autostradale e dal sistema ferroviario, grazie ai treni ad alta velocità che provengono via Verona dalle principali città italiane. Scegliamo quindi un albergo in posizione strategica come, ad esempio, l’Hotel Greif in Piazza Walther con le sue camere con balcone o vista sulla cattedrale gotica di Santa Maria Assunta, ma anche in prossimità del centro per lo shopping più organizzato di Bolzano città, oppure il Parkhotel Laurin in via Laurin col suo meraviglioso giardino. Per chi ama fare acquisti, in realtà, la via ideale è Laubengasse, che in italiano viene chiamata via dei Portici, cuore del commercio della città e arteria di collegamento tra piazza delle Erbe e piazza del Municipio. E piazza Walther è anche il luogo scelto per l’organizzazione del Mercatino di Natale. In città certamente non mancano i musei, a partire da quello che è diventata la nuova casa – dal 1998 – di Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio, ritrovato dopo 5300 anni sul ghiacciaio del monte Similaun: parliamo del Museo Archeologico di Bolzano dove sono esposte la mummia, i suoi indumenti e l’equipaggiamento, ma anche tutte le sfaccettature del fenomeno Ötzi. E se in qualche modo l’uomo di Similaun sta a Bolzano come i Bronzi di Riace a Reggio Calabria, il capoluogo altoatesino ha molto altro da offrire a livello museale: dalle duecento opere esposte nei suo Museo Civico fino alla genesi delle Dolomiti e alla varietà del paesaggio rappresentate al Museo di Scienze Naturali in quella che era l’antica sede amministrativa dell’Imperatore d’Austria, Massimiliano I, dove la principale attrazione è l’acquario marino. E poi ci sono il Museion – Museo di arte moderna e contemporanea, il Museo mercantile che ripercorre la storia economica della città e il Museo del tesoro del Duomo. A proposito di musei, e anche di castelli, Castel Firmiano è una tappa necessaria per chi vuole ripercorrere la storia ormai leggendaria dell’uomo che partendo dall’Alto Adige ha scritto la storia dell’alpinismo mondiale: parliamo naturalmente di Reinhold Messner e del suo progetto museale che offre, all’interno della fortezza situata lungo la sponda dell’Adige, una visione d’insieme sull’universo della montagna o, più nello specifico, sul rapporto con l’uomo.
Dopo tutte queste visite, e prima di prepararsi a una giornata dedicata alla scoperta delle cantine e dei dintorni di Bolzano, andiamo a scoprire i luoghi più golosi della città. Tra i ristoranti del centro storico consigliamo Zur Kaiserkron in piazza della Mostra o in alternativa, salendo verso via del colle, la Gasthof Kohlern. Per i dolci, c’è la storica pasticceria Lintner, regno dello strudel. Gli appassionati di artigianato artistico potranno fare acquisti da Thun in via Galvani, mentre Tschager in Laubengasse è il luogo ideale per chi cerca statue sacre e profane in legno intagliate a mano.
Il secondo giorno lo dedichiamo al vino e all’architettura, perché l’alta qualità dei vini dell’Alto Adige si racconta anche attraverso i progetti architettonici delle cantine del territorio. Iniziamo scendendo fino a Egna per poi salire fino ad arrivare da Cantina Kurtatsch, in località Cortaccia, la cui facciata è stata realizzata con lastre di dolomia e ideata dagli architetti Dell’Agnolo e Kelderer. Poco distante, ecco la cantina Tiefenbrunner, che rappresenta una tappa imperdibile perché ci porta indietro negli anni fino al XIII secolo: si trova all’interno di Castel Turmhof, un’antica fortezza con oltre 800 anni di storia, circondata da suggestivi vigneti. A seguire, sempre lungo la strada del vino, troviamo Cantina Tramin, progetto architettonico firmato dall’architetto Werner Tscholl, dove la struttura in metallo verde e vetro, concepita in ottica di risparmio energetico, richiama i tralci di vite. Arrivando al lago di Caldaro, sempre lungo la strada del vino, ecco la deliziosa Tenuta Manincor, quasi invisibile perché si sviluppa sotto il vigneto. Ultimo passaggio prima di far ritorno in centro a Bolzano, c’è Cantina Produttori di Bolzano, inaugurata nel 2018 e costruita secondo i principi dell’architettura sostenibile, che si integra perfettamente nel territorio che lo circonda. Naturalmente tutte queste cantine sono attrezzate per l’enoturismo e per far degustare agli appassionati il frutto del proprio lavoro; per il pranzo consigliamo gli spazi esterni, ideali per la bella stagione, del Bistro Castel Turmhof adiacente alla cantina Tiefenbrunner, dove i vini della kellerei (termine tedesco che indica la cantina, ndr) si accompagnano alle specialità sudtirolesi e al tradizionale paté di fegato della signora Hilde.