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Villa Il Castellano

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Villa Il Castellano

Posti letto: 15 | Saloni per eventi: 1

La Villa Il Castellano si trova nel Comune di Porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo. Tra i fiumi Chienti ed Ete Morto, verso il mare, sorge sul sito di un avamposto romano e di un successivo castello medioevale, appartenente all’arcidiocesi fermana nei cui resti, nel XVI secolo, si sarebbe trasferito Giorgio Araniti Comneo, proveniente da Bisanzio con al moglie, la principessa Colonna di Corsica. Nel 1625 Annibale Maggiori Colonna di Leca Guerrieri, figlio della marchesa maceratese Cecilia Ricci, costruì il corpo centrale della villa, comprendente una panoramica Torre di guardia. A partire dal 1767, la famiglia Maggiori, che da poco aveva ottenuto il titolo nobiliare ed era entrata a far parte del patriziato fermano e, molto probabilmente, diventata unica proprietaria della villa, fece costruire la Cappella con le tombe di famiglia e le due ali che chiudono il complesso.

Dopo essere stata dimora di campagna delle più influenti Casate del Fermano, i Guerrieri prima, i Maggiori poi, la villa, che a lungo ha coniugato funzione residenziale estiva con quella di centro di organizzazione economico-produttiva della grande proprietà agricola della famiglia, oggi appartiene agli Scoccini che, di recente ha acquisito e riunificato l’intera proprietà. Per la notorietà dei suoi proprietari, nella villa dimorarono il Re di Sardegna Vittorio Emanuele I di Savoia, Gioacchino Murat, Gerolamo Bonaparte e altri esponenti dell’aristocrazia capitolina. La sua tipologia edilizia, caratterizzata da un massiccio corpo di fabbrica quadrangolare sormontato da un’altana, si riscontra in pochi altri esempi di residenze di campagna risalenti ai primi decenni del XVII secolo: la Villa del Cardinale Decio Azzolino a Grottammare e la Villa Alvitreti a Folignano. L’edificio padronale si distingue dagli altri che costellano la campagna circostante, oltre che per le notevoli dimensioni, anche per una maggiore e più accurata qualità architettonica.

L’intero complesso, sviluppatosi nel tempo, è costituito da un blocco centrale adibito a residenza e da depandances, poste lateralmente, usate come rimessaggio. Completano la struttura gli edifici rurali, utilizzati un tempo come magazzini e la cappella privata che, in altezza, non supera i corpi di fabbrica longitudinali. Citata come chiesa rurale di Santa Maria del Carmine e S. Antonio, nella visita pastorale effettuata nel 1843 dal Cardinal Filippo De Angelis, la cappella risultava essere stata eretta dal Conte Annibale Guerrieri e officiata nelle feste della dedicazione da un sacerdote, così come stabilito con atto 6 aprile 1686 del notaio Recchi e del 16 luglio 1696 del notaio Petrini. L’esterno, decorato agli angoli con paraste e cornici in laterizio, presenta una semplice facciata, completata da un timpano e da un modesto campanile a vela.

La storia della Villa Il Castellano
Tra i fiumi Chienti ed Ete Morto, verso il mare, sorge sul sito di un avamposto Romano e di un successivo Castello Medioevale appartenente all’arcidiocesi fermana nei cui resti, nel XVI secolo, si sarebbe trasferito Giorgio Araniti Comneo, proveniente da Bisanzio con al moglie, la principessa Colonna di Corsica. Nel 1625 Annibale Maggiori Colonna di Leca Guerrieri, figlio della marchesa maceratese Cecilia Ricci, costruì il corpo centrale della villa, comprendente una panoramica torre di guardia. A partire dal 1767, la famiglia Maggiori, che da poco aveva ottenuto il titolo Nobiliare ed era entrata a far parte del patriziato fermano e, molto probabilmente, diventata unica proprietaria della villa, fece costruire la cappella con le tombe di famiglia e le due ali che chiudono il complesso. Dopo essere stata dimora di campagna delle più influenti Casate del Fermano, i Guerrieri prima, i Maggiori poi, la villa, che a lungo ha coniugato funzione residenziale estiva con quella di centro di organizzazione economico-produttiva della grande proprietà agricola della famiglia, oggi appartiene agli Scoccini che, di recente ha acquisito e riunificato l’intera proprietà. Per la notorietà dei suoi proprietari, nella villa dimorarono il re di Sardegna Vittorio Emanuele I di Savoia, Gioacchino Murat, Gerolamo Bonaparte e altri esponenti dell’aristocrazia capitolina. La sua tipologia edilizia, caratterizzata da un massiccio corpo di fabbrica quadrangolare sormontato da un’altana, si riscontra in pochi altri esempi di residenze di campagna risalenti ai primi decenni del XVII secolo: la villa del Cardinale Decio Azzolino a Grottammare e la villa Alvitreti a Folignano.

Luoghi d’interesse nelle vicinanze:
Loreto, Ancona, Fermo, Macerata, Ascoli Piceno, Monti Sibillini e paesi del comprensorio.

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    Dove si trova la Dimora

    Regione: Marche
    Città: Porto Sant'Elpidio (FM)

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