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Tenuta di Camugliano

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Tenuta di Camugliano

Codice CIN: 1234
Posti letto: 8 | Saloni per eventi: 1

La Tenuta di Camugliano è una delle tenute più importanti della Toscana e ancora oggi rappresenta uno dei rarissimi luoghi in cui tutto è stato preservato e tramandato con continuità e passione. La sua storia secolare si intreccia con le vicende dei personaggi della famiglia Niccolini, proprietaria dal 1637. Il fascino d’ altri tempi e il forte legame con il territorio traspaiono visitando il parco e gli edifici adiacenti la villa medicea, massima espressione dell’intreccio tra vita in villa e civiltà contadina.

La storia della Tenuta di Camugliano
La tradizione attribuisce la fondazione della villa di Camugliano al Duca Alessandro de Medici dopo il 1532. Fu in seguito dei Salviati, dei Gondi e del Marchese Matteo Botti, maestro di camera del granduca e dopo il fallimento di quest’ultimo fu incamerato dalla banca dei Medici nello Scrittoio delle Possessioni; dall’inventario dell’epoca risulta che tutta la proprietà fosse in condizioni molto precarie e che l’edificio non si presentasse in buona e solida struttura. Nel 1634 vennero aperte le trattative tra lo scrittoio e Filippo Niccolini, Patrizio fiorentino, interessato all’acquisto della tenuta. Egli concluse l’affare per la cifra di 50.000 scudi il 23 settembre del 1634 successivamente al Niccolini fu commutato dal Granduca il titolo di Marchese di Ponsacco e Camugliano con un altro marchesato che già possedeva. Egli cominciò subito gli imponenti lavori alla villa invocati dai suoi periti e non mancò di migliorare lo stato generale della intera fattoria incrementando coltivazioni, prosciugando terreni e impiantando vigneti. L’aspetto attuale della villa, che si deve al Marchese Filippo e che si avvalse di architetti dell’area Fiorentina, si ispira agli interventi delle altre ville medicee della fine del ‘500. Ad una ipotizzabile opera di foderatura delle murature, la cui sottigliezza era stata denunciata dai periti, venne infatti collegata la costruzione ex novo di tre delle quattro torri angolari e la riduzione di quella preesistente alla loro forma.

La vasta area di fronte alla facciata meridionale venne racchiusa da due ali indipendenti del granaio e dalle scuderia verso occidente e della fattoria e della tinaia verso oriente. Le fondazioni furono fortificate con possenti muraglioni di contenimento. Il loggiato ricorda quello fatto costruire da Filippo nel 1655 nella corte interna della sua residenza a Firenze in via dei Servi, anni nei quali cominciò anche la stupenda Cappella nella Basilica di Santa Croce. Al piano terreno dal lungo corridoio androne, che attraversa per largo tutto il fabbricato, si accede alla cappella padronale dedicata a San Filippo, mentre al primo piano la volta dell’imponente salone centrale è affrescata da Angelo Michele Colonna. Al 1640 risale anche la sistemazione del parco con la creazione dei viali di cipressi che portano, fra l’altro, alla Chiesa di San Frediano. Dopo la morte di Filippo nel 1666, fu soprattutto durante il marchesato di Giovanluca (morto nel 1752) e di Lorenzo (morto nel 1795) che vennero apportate considerevoli migliorie ai numerosi edifici colonici della tenuta, vennero, in oltre ampliate le cantine, mentre alla villa venne chiuso il loggiato e cinto il prato Meridionale con un muro su cui vennero messi i busti di marmo al centro venne installata la statua di Ercole realizzata da Giovanni Bandini(detto Giovanni dall’Opera) il tutto proveniente dalla famosa collezione di sculture esistente presso il palazzo di via dei Servi quando questo fu venduto. Vennero inoltre apposti degli stemmi in pietra serena all’angolo esterno di ciascuna torre con l’arme dei Niccolini e delle famiglie che ad essa si unirono per matrimonio. Nel Secolo successivo, un altro Lorenzo (morto nel 1868) creò il giardino all’inglese e commissionò il meticoloso rilievo di tutta la tenuta. Tale era la fama di questa prestigiosa dimora che nel 1857 il Granduca Leopoldo vi chiese ospitalità per Papa Pio IX che vi soggiornò durante un suo viaggio in Toscana.

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Presso la Tenuta di Camugliano sarà possibile effettuare visite guidate al complesso architettonico che circonda la villa e al suo parco in un percorso architettonico, naturalistico e fare caccia al tartufo, oltre che degustare prodotti tipici della Tenuta in un’ottima cucina toscana presso la Locanda.

Le nostre guide vi parleranno della storia del territorio, della Villa e della famiglia Niccolini accompagnandovi in due affascinanti percorsi che testimoniano l’armonia tra natura e antichi edifici, esempio di una inimitabile vita di equilibrio e autosufficienza dei tempi passati. Il percorso naturalistico sarà una passeggiata attraversando l’orto, il giardino inglese, il parco con i suoi viali e il bosco alla scoperta di piante secolari luoghi caratteristici quali la burraia e la ghiacciaia, mentre nel percorso architettonico saranno illustrati i capolavori di architettura che contornano la villa medicea e si affacciano sul grande prato: granaio, scuderie, tinaia, falegnameria, filanda e le cantine sotterranee.

La Locanda di Camugliano è antico casale nel cuore della Tenuta, vicino alla Chiesa di San Frediano, è stato trasformato in una locanda dall’atmosfera d’altri tempi. Qui si possono concludere le visite con spuntini o assaggiando tradizionali piatti cucinati con i prodotti biologici della Tenuta.
Presso la Tenuta di Camugliano è possibile organizzare la Caccia al Tartufo. Gli alberi secolari presenti nel Parco offrono la possibilità, nei periodi di produzione, di poter raccogliere questo prezioso e rarissimo tubero. L’integrità della Tenuta, condotta da decenni in maniera completamente biologica e la vocazione del terreno permettono di avere le migliori condizioni per questa caccia unica ed esclusiva. È possibile anche poter acquistare e degustare i tartufi raccolti.

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    Dove si trova la Dimora

    Regione: Toscana
    Città: Ponsacco (PI)

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