L’area di Capo Pecora, in passato chiamata Corrulongu (Corno lungo) era già abitata in epoca nuragica e rivestiva un’importanza sacrale, come testimoniano le rovine di alcuni nuraghe, numerose tombe dei giganti, i pozzi sacri ed un circolo magico; resti molto suggestivi liberamente visitabili durante le passeggiate nel circondario. Lo Stazzo un tempo faceva parte di una proprietà di alcune centinaia di ettari e dai primi del ‘900 è individuato nelle mappe dell’Istituto Geografico Militare. Si trova in quella che un tempo fu la sottoregione storica Iglesiente, un territorio cui sin dal XVI secolo è legata la famiglia aristocratica di origine spagnola alla quale appartiene l’attuale proprietaria, ed è stato acquistato, dopo una lunga ricerca, ormai allo stato di semi rudere.
Il termine stazzo, nella Sardegna meridionale detto medau o furriadroxiu, designava un tempo la fattoria contadina sarda vocata prevalentemente alla pastorizia. L’antica fattoria ospitava un tempo una comunità completamente autosufficiente. Vi si praticavano l’allevamento di ovini, suini, bovini, equini ed animali da cortile, l’agricoltura, la caccia, la pesca e la produzione casearia, così come l’ebanisteria e la forgiatura. Laparte principale è costituita dall’abitazione padronale esposta a sud, che risale alla metà del XIX ed i primi del XX secolo, e consiste in un corpo di fabbrica ad un piano con vari ambienti ed una parte a torretta su due piani. Questo, come gli altri edifici che compongono la proprietà, sono in pietre e ladiri (mattoni di terra e paglia), tipici materiali costruttivi sardi del passato. Come materiale lapideo furono utilizzati i graniti degli antichi edifici nuragici smantellati, tuttora visibili nei muri e negli architravi.
Lo Stazzo Capo Pecora offre ad uso esclusivo degli ospiti una piccola e suggestiva dependance della casa (stazzo) padronale, isolata nella natura e posta di fronte al mare. Il cottage, esposto a sud, comprende una camera da letto vista mare con camino e bagno finestrato ensuite, arredata con mobili ed oggetti antichi di artigianato sardo; una cucina sotto un pergolato esterno con grandi travi antichi di ginepro e copertura in canne, attrezzata con tutto l’essenziale; uno spazio ombroso dove riposare e mangiare godendo del rilassante panorama sul mare. Il cottage è immerso nella macchia mediterranea ed è circondato da un ampio giardino ad uso esclusivo, che consiste in due terrazze naturali a prato davanti al mare, una di facciata e l’altra sul retro con una doccia all’aperto. Dal giardino si gode di una vista a 360 gradi sul Mediterraneo e sulle montagne, ed un panorama a perdita d’occhio del paesaggio incontaminato fino all’isola di San Pietro (Carloforte). È un luogo unico, per veri amanti della natura incontaminata e della solitudine, alla ricerca di totale relax. Il silenzio è rotto solo dai suoni del vento, delle onde, dalle campanelle delle greggi e dal gracidare delle rane di una vasca lontana. I tramonti sul mare tingono il cielo e l’acqua di tonalità incredibili; di notte le stelle sono un vero spettacolo.