Palazzo Palmaroli è situato nel vecchio incasato del Comune di Grottammare. La scala principale ha rampe con gradini in pietra di manoppello sostenute all’interno da colonne in laterizio, marmorizzate e copertura in voltine a crociera incannucciata. Salita una prima rampa di scale, da un passaggio a sinistra si accede ad una scala secondaria in pietra di Belforte o gessone che porta alla sala da pranzo ovale con soffitto dipinto.
Gli attuali decori dei soffitti della maggior parte dell’edificio, furono ridipinti attorno alla metà del XIX° Secolo dal pittore ascolano Pietro Picca.
Nell’ultimo appartamento al III° piano, oltre al soffitto dipinto dal Picca, negli anni precedenti alla seconda Guerra Mondiale, il pittore sambenedettese Giuseppe Pauri – noto per avere, tra l’altro, decorato la Cappella Messicana del Santuario della Madonna di Loreto e gli interni di numerose Chiese della Regione, tra cui l’attigua Pievania di San Giovanni – dipinse le pareti con vedute di fantasia della marina verso san Benedetto del Tronto e della Collina di Grottammare vista da detta marina.
Tutti i pavimenti delle stanze sono in cotto marchigiano, originali del XVIII° e XIX° Secolo, a due o più colori, ciascuno con disegno diverso dall’altro.
La Storia della famiglia Palmaroli
La famiglia Palmaroli si stabilì a Grottammare intorno all’anno 1380,nella persona di Simone, uomo d’arme, proveniente da Fermo. Nel 1448,Cola di Simone Palmaroli, capitano di ventura, fu benemerito della Città di Fermo per averle riconquistato il Castello di Acquaviva, sottraendolo alla nemica Ascoli, ricevendone benefici e prebende.
Nel corso dei Secoli, diversi membri della famiglia ricoprirono cariche ecclesiastiche e civili, come Confalonieri, Consoli e Podestà in diverse Città della Marca. Ebbe giureconsulti di fama, quali Luciano che nel 1515 fu nominato Oratore nel Consiglio generale di Fermo e preposto alla repressione delle incursioni dei fuoriusciti, guidati da Lodovico Uffreducci ed in seguito Baldassarre, vivente nel 1621.
I personaggi più noti della famiglia sono però due figli di Girolamo Pasquale (1720-1788) che, curiale della Sacra Rota, si trasferì a Roma Pietro Palmaroli – nato nel 1767 – : pittore restauratore ideatore agli inizi del XIX secolo di un metodo per il distacco degli affreschi dal loro supporto murario (a lui si deve il distacco della deposizione di Pietro da Volterra, della Chiesa di Trinità dei Monti in Roma) e di cui si conserva una Madonna con bambino, ed al fratello Domenico Palmaroli (nato nel 1769) insigne medico e patriota, autore di un “Trattato sul tifo petecchiale negli Abruzzi “ dato alle stampe nella prima metà del XIX secolo e fu Carbonaro in contatto con Guglielmo Pepe.
Il pianoforte presente nella sala al I° piano – sala del pianoforte – fu utilizzato dal compositore ungherese F.Liszt, durante il suo soggiorno a Grottammare, nell’estate del 1868.