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Palazzo Cenci Bolognetti già Castello Orsini

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Palazzo Cenci Bolognetti già Castello Orsini

Codice CIN: 000
Posti letto: 8 | Saloni per eventi: 6 | Saloni per Matrimoni: 6
Posti per Matrimoni: 300
Posti auto: 80

Il Palazzo Cenci Bolognetti è oggi il culmine di numerose trasformazioni di un complesso architettonico che affonda le sue origini nel XII secolo. La prima notizia di quello che era il Castello Orsini risale al 1260; la famiglia Orsini fu una delle più antiche famiglie nobili di Roma, illustre per potenza, ricchezza e legami di parentela con diverse famiglie reali d’Europa e per aver dato alla Chiesa papi e cardinali.

Dopo aver accumulato debiti, nel 1692 gli Orsini furono costretti a vendere il feudo di Vicovaro che fu acquistato, insieme al titolo di principe, dal conte Paolo Bolognetti di nobile famiglia bolognese. Negli anni successivi la famiglia Bolognetti trasformò il castello medievale in una residenza progettata dall’architetto Sebastiano Cipriani (Siena, 1660 ca – Roma 1738), allievo di Carlo Rainaldi, facendone anche il centro dell’amministrazione agricola della feudo.

Ciò che rimane oggi della fortezza sono le mura poligonali con quattro possenti bastioni semicircolari costruiti in pietra, i volumi edificati verso l’Aniene e il cordone di accesso con il maestoso portale gotico, originario ingresso al castello orsiniano.

Alla famiglia Bolognetti si deve la trasformazione da fortezza a palazzo di campagna, inserendo in questi lavori sia la trasformazione della facciata d’ingresso che la costruzione del corpo di collegamento con la nuova chiesa di San Pietro. Questo edificio era destinato alle scuderie al piano terra, mentre al primo piano si trova il vasto “Salone dei Coretti” decorato a tempera e raffigurante possedimenti di famiglia. Questo lungo salone fungeva da collegamento tra il loggione del piano nobile e il coro della chiesa da cui i Bolognetti assistevano alle funzioni religiose.

Questo progetto fu opera dell’architetto Girolamo Theodoli (Roma, 1677-1766), zio di Marianna, figlia del principe Ferdinando Bolognetti e di Flavia Theodoli.

I volumi dell’antica fortezza e il basamento di quella che doveva essere un’altra possente struttura difensiva, furono trasformati in un giardino pensile e in un’arancera dove tra roseti e alberi secolari si trova una decorativa scalinata a forma di scalinata, adatto per spettacoli all’aperto.

Nel 1723 Virginio Cenci, erede dell’antica e ricca famiglia romana, sposò Marianna Bolognetti. In mancanza di eredi maschi, il figlio Girolamo aggiunse al proprio cognome Bolognetti, ereditando il titolo di Principe di Vicovaro e i beni della famiglia. Nacque così la famiglia Cenci Bolognetti, i cui eredi sono ancora oggi proprietari del complesso.

Il palazzo Cenci Bolognetti fu quindi luogo di villeggiatura e ambito ritrovo della nobiltà romana e di molti intellettuali dell’epoca. Vi si tenevano concerti, rappresentazioni teatrali e sontuosi banchetti.

Oggi, grazie alla continua attenzione e al restauro portato avanti dalla famiglia, il castello è aperto al pubblico e regala ogni giorno esperienze indimenticabili ai fortunati sposi e ai loro invitati.

Al piano dei saloni nella galleria aperta sul cortile interno si trova la celebre lapide trovata nel 1757, il cui testo servì per determinare il sito della villa di Orazio.

Sotto gli spalti di Vicovaro il 3 dicembre del 1533 morì il Generale di Clemente VII, Ludovico Gonzaga da Bozzolo, detto Rodomonte, mentre assediava il castello per punire il ribelle Napoleone di Giordano Orsini, abate commendatario di Farfa e Signore del luogo, rifugiatovi (nella stampa Vicovaro nel 1564). Vespasiano Gonzaga, comandante degli Imperiali e figlio di Ludovico, nella guerra tra Paolo IV Carafa e Filippo II, espugnò il castello, il 1 ottobre del 1556, che i pontifici riconquistarono il 14 febbraio 1557 dopo averlo battuto per cinque giorni continui e come dice il Moroni: “…gli assalitori entrarono con tanta rabbia nel Castello, che tra tedeschi e spagnoli ne tagliarono a pezzi quattrocento…” .

Nell’agosto del 1422, Martino V Colonna, placato lo Scisma d’Occidente venne a Vicovaro, ove si trattenne circa 10 giorni, per incontrare Alfonso d’Aragona re di Napoli.

A Vicovaro si trovarono il 13 luglio 1494 i due grandi sovrani Alessandro VI Papa ed Alfonso II re di Napoli per unirsi contro la discesa di Carlo VIII d’Angiò, ricevuti da Virginio Orsini.

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