Lungo Corso Umberto a Caivano, parte dell’antica Via Regia che collegava Napoli con la Reggia di Caserta, si erge Palazzo Capece. Una struttura architettonica che ancora oggi conserva i tratti essenziali dei palazzi tipici dell’Ottocento, quando ancora prima diventare proprietà della famiglia Capece il Palazzo era una Stazione di Posta. All’epoca le spedizioni, così come le persone, viaggiavano tramite le carrozze e per garantire efficienza e velocità del trasporto le stazioni di posta (situate a circa 8km l’una dall’altra) offrivano un indispensabile supporto per il viaggio, dando la possibilità di cambiare cavalli e postiglioni, in modo che mantenessero un’andatura elevata per l’intera durata del tragitto. Le stazioni di posta erano strutturate con più edifici, che ospitavano scuderie per cavalli, rimesse per le diligenze, botteghe dei maniscalchi, locande per il ristoro delle persone. Nel 1800 (o forse anche prima) che la Stazione di Posta viene rilevata dalla famiglia napoletana dei Capece. All’interno del palazzo è stato trovato un atto da quale si evince che il “casamento sito al Corso Umberto n.33 ” era originariamente di Giorgio Capece (1826-1872), figlio di Michele Capece (che con molta probabilità acquisì il podere e poi lo divise tra i suoi figli (Giorgio e Domenico). Giorgio purtroppo morì prematuramente e lasciò – attraverso un testamento olografo – i suoi beni (tra cui anche palazzo Capece) alla moglie Maria Libertini (1848-1921), che sposò dopo pochi anni, il nipote del de cuius, Giuseppe Capece (1853-1888), che muore anch’egli prematuramente. Maria Libertini rimane dunque l’erede di un grande patrimonio che valorizza nel tempo. La Libertini poi nel 1899 ottiene la concessione perpetua per la Cappella Capece (1899), progettata dall’ingegnere Vincenzo Russo e situata nel cimitero di Caivano, che oggi è stata restaurata e conserva al suo interno dei dipinti di grande rilievo.
Dopo la morte di Maria Libertini ad ereditare Palazzo Capece è prima Pietro Capece (1881-1956) e successivamente Giuseppe Capece (1907-1986), marito di Nora Cafaro (1908-1996), figlia del Cavaliere Alessandro Cafaro, sindaco e primo podestà di Caivano. Dal loro matrimonio nascono quattro figli: Elvira, Alessandro, Bianca e Pietro. Ad ereditare il palazzo sono stati i due figli maschi Alessandro e Pietro, quest’ultimo conosciuto a Caivano come Dottor Capece, ha rilevato l’intera struttura e attualmente Palazzo Capece è abitato dagli stessi eredi. Palazzo Capace nel corso di questi anni ha subìto alcune modifiche legate alla ristrutturazione dei locali, favorendo una maggiore solidità all’intero palazzo, che ancora oggi conserva la preziosa eredità delle persone che lo hanno abitato. Non solo elementi riconducibili al passato da stazione di posta, ma anche una quantità enorme di oggettistica, preziosi, manufatti, statue, quadri e arnesi. Negli ultimi 50 anni è stato Pietro Capece, in particolar modo, ad arricchire Palazzo Capece grazie alla sua passione per l’arte, ed è proprio grazie anche lui se oggi il Palazzo può vantare una galleria con innumerevoli oggetti di pregio storico e artistico.
I Servizi
Oggi Palazzo Capece è un complesso di 3000 mq, che si sta rinnovando per potenziare i propri spazi dislocati su più livelli. Può ospitare ogni tipologia di eventi: convegni, manifestazioni culturali, rappresentazioni storico-teatrali, concerti, feste private. Una parte della struttura sarà dedicata anche alla realizzazione di experience per persone che visitano per la prima volta Napoli, Caserta e Caivano.