Situato nel cuore di Verona nel quartiere storico di Veronetta, a pochi passi dall’Arena di Verona, il Giardino Giusti è considerato uno degli esempi più interessanti di giardino all’italiana. La sua nascita risale alla fine del 1300, quando la famiglia Giusti si trasferì dalla Toscana a Verona stabilendo in quest’area la propria attività di tintura della lana.
Il Giardino è tutt’ora mantenuto all’antica, vi si notano infatti ancora oggi gli elementi di moda nei giardini del ‘500: vasi con agrumi, statue mitologiche, fontane, cedraie, grotte, mascheroni, reperti romani e luoghi in cui sostare e ammirare il panorama.
A completare il Giardino è il Palazzo cinquecentesco in stile sanmicheliano che si apre sul giardino con una corte a teatro e si articola in numerose sale e saloni di diverse epoche che vanno dal ‘500 al ‘700. In alcune stanze si possono ammirare gli affreschi settecenteschi di Francesco Lorenzi, allievo di Giambattista Tiepolo. Nel palazzo e nel giardino viene inoltre conservata un’importante collezione di reperti antichi, alcuni risalenti all’epoca romana, denominata Collezione Molin Giusti.
Il Giardino Giusti è aperto al pubblico e visitabile tutti i giorni dell’anno (chiuso solo il 25 dicembre) e negli anni è diventato sempre più un punto di riferimento nella scena culturale veronese. Durante l’anno vengono infatti proposti diversi eventi di danza, musica, teatro oltre a visite guidate esperienziali, mostre d’arte e laboratori artistici.
La storia del Giardino Giusti
Alla fine del 1200 la famiglia Giusti si trasferì dalla Toscana a Verona per sviluppare l’industria della tintura della lana, prima fonte di ricchezza della città scaligera. Nel 1406 Provolo Giusti acquistò un’area contigua all’antica via Postumia, principale asse viario est-ovest della pianura padana. In quest’area, lungo le antiche mura della città, la famiglia Giusti per due secoli utilizzò gli spazi dell’attuale giardino per far bollire i calderoni in cui la lana veniva trattata e per stendere ad asciugare i panni.
Nel corso del XVI secolo quello che era in origine un insediamento produttivo venne convertito in un palazzo di rappresentanza nello stile del Sanmicheli, completato da un giardino formale con bossi, cipressi, fontane e grotte, secondo la moda del tempo. Principale artefice del giardino e del palazzo fu Agostino Giusti (1548/1615), uomo colto, appassionato di musica e di pittura, in contatto con i Medici e gli Asburgo, nonché fiduciario dei Veneziani.
L’accorpamento di vari piccoli fabbricati usati per l’attività laniera dette origine all’attuale palazzo, con due corpi laterali separati da una lunga facciata sulla via e un grande salone di rappresentanza. L’atrio d’ingresso presenta un portico a sei arcate aperte sul cortile d’onore. Oltre il cancello si intravede il lungo viale di cipressi che termina nella grotta e il mascherone scolpito nella rupe. Il Giardino Giusti richiamava molti elementi dei giardini medicei, punto di riferimento estetico delle élites colte dell’epoca.
Servizi:
Il biglietto d’ingresso comprende la visita al giardino cinquecentesco, dall’entrata fino alla terrazza del Belvedere, e di un’ala del palazzo riaperta al pubblico nel 2019 con il nome di Appartamento 900.
Il Giardino Giusti offre ai suoi visitatori la possibilità di partecipare a visite guidate tematiche, proposte periodicamente e su richiesta, e mette a disposizione del pubblico un’app gratuita con audioguida i 4 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco) e una caccia al tesoro dedicata ai visitatori più piccoli, nelle stesse quattro lingue.
Durante tutto l’anno vengono inoltre proposti laboratori artistici per bambini e adulti, spettacoli di danza, concerti e altri eventi culturali.