Codice CIN: IT054027B501018451
Esistono luoghi che sono in grado di riconciliarti con il mondo e con te stesso: questa è la vera essenza di Castello Monticelli.
E’ senza dubbio la destinazione ideale per chi è alla ricerca di tranquillità, pace e benessere.
Il prezioso incanto di una natura suggestiva ed incontaminata ed i tesori artistici di primo piano in esso custoditi, in parte ancora sconosciuti, saranno in grado di regalarvi emozioni dimenticate ed indescrivibili. Nel contesto Medievale di Castello Monticelli la storia si respira in ogni angolo.
Situato nel “cuore verde” d’Italia, la terra umbra, è un ottimo punto di partenza per visitare le bellissime città d’arte di Perugia, Assisi, Todi, Spoleto, Gubbio, Norcia e Orvieto.
La storia di Castello Monticelli: la prima testimonianza scritta di Monticelli risale al 1115, anno in cui una bolla di Papa Pasquale II conferma al monastero Benedettino di S. Pietro di Perugia la pertinenza della chiesa di S. Paolo in Monticelli.
L’abside della chiesa contiene delicati affreschi del 1315-19 attribuiti a Meo da Siena. Fra i santi vi è S. Costanzo, il primo Vescovo di Perugia, che secondo i documenti sulla vita dei Santi del Vaticano si sarebbe rifugiato a “Monticelli” nel 174 dopo Cristo durante una persecuzione dei cristiani, quando era imperatore Marco Aurelio.
Ma San Costanzo non fu l’unico ospite illustre che si rifugiò a Castello Monticelli. Infatti nel 2023 abbiamo scoperto che nell’estate del 1450 anche papa Niccolò V (1447-1455) si rifugiò per vari mesi a Monticelli a causa della pesta che si diffuse in tutta Italia in quell’anno santo. La certezza di ciò è data dalla presenza nella cappella di S. Paolo di un prezioso baldacchino per visite papali contenente il suo stemma. Il baldacchino è stato per tanti decenni alla Galleria Nazionale dell’Umbria e ci è stato riportato solo nel 2003, dopo il restauro della cappella e degli affreschi. Per scoprire a chi appartenesse lo stemma ci serviva un libro con lo stemma di tutti i papi. Niccolò V è il fondatore della Biblioteca Vaticana, ha lasciato migliaia di suoi libri e manoscritti alla Biblioteca Vaticana, ne ha comprati tanti soprattutto nell’Europa dell’Est facilitato dalla caduta di Costantinopoli (1453), ha accettato le dimissioni dell’ultimo anti-papa della Storia della Chiesa e ha incoronato per l’ultima volta un Imperatore tedesco a Roma. Non è quindi un caso che nella mappa dell’Umbria e della Toscana, che si trova all’ingresso dei Musei Vaticani, Castello Monticelli sia riportato pur essendo un sito minuscolo.
Le parti più antiche di Monticelli risalgono al VI Secolo. Numerosi restauri ne hanno cambiato la funzione e l’aspetto. Fra il 593 ed il 774 il confine del corridoio bizantino fra l’Impero Romano d’Oriente e i Longobardi era a 40 metri dal colle in cima al quale si trova Monticelli e le 3 torri più antiche hanno mura esterne spesse fino a 1,6 metri e risalgano certamente a quel periodo. A conferma di ciò nella dichiarazione di notevole interesse pubblico, impropriamente spesso chiamata “decreto di vincolo”, il Ministero dei Beni Culturali ha dato agli edifici il nome di “Nucleo Antico o Castello di Monticelli”. Per difendere il corridoio e Perugia dai Longobardi fu anche costruita una diga sul fiume Nestore, affluente del Tevere, e la valle rimase allagata per secoli. Nel 774 d.C. Carlo Magno sconfisse i Longobardi a Pavia e la funzione militare di Castello Monticelli venne meno.
Anche se non subito, i Benedettini di S. Pietro di Perugia trasformarono il Castello in un monastero adibendolo a lavori agricoli sui fertili terreni tutt’intorno e a ospitalità di viandanti, commercianti e pellegrini. Nel medioevo infatti la strada che passa sotto al colle di Monticelli era importantissima per collegare Roma con il Nord Italia. Le Chemin d’Assise, una via di pellegrinaggio che da Veslais nel cuore della Francia porta ad Assisi, passa per Monticelli e il primo progetto dell’IRI per l’Autostrada del Sole prevedeva che passasse a pochi metri dalla base del colle. Poi Fanfani, allora primo ministro toscano, obbligò l’IRI a spostare l’autostrada di circa 20 km verso la Toscana a ovest. Furono i monaci di S. Pietro a bonificare la valle allagata e a restituirla all’agricoltura. Rimase un monastero Benedettino fino a circa il 1470, quando diventò una residenza estiva e di caccia di famiglie nobiliari di cui conosciamo i cognomi solo dal 1650 in poi.
I servizi: benessere, relax, ottimo vitto e afflati di storia in ogni angolo. Venite a passare una piacevole vacanza in un castello antichissimo immerso nel verde delle colline umbre. Fatevi coccolare dalla nostra ottima cucina e rilassatevi nelle nostre bellissime suites con vista mozzafiato sulle valli circostanti e su Perugia a 18 km di distanza. A Castello Monticelli abbiamo anche creato per i nostri ospiti uno speciale itinerario culturale per visitare cappelle, castelli e monasteri antichissimi sperduti nei piccoli Borghi Medievali dei dintorni, tutti sconosciuti, circondati da paesaggi incantevoli e ricchi di opere d’arte di artisti famosi, compreso il Perugino. Abbiamo un centro relax con sauna, bagno turco e idromassaggio, un ristorante che è aperto alcune sere a settimana nei periodi di alta stagione o su richiesta. Mettiamo a disposizione degli ospiti non delle semplici camere d’albergo, ma della spaziose suite con da 1 a 3 camere da letto per 2-7 persone. Le suite hanno ampi salotti e spesso anche giardini privati e/o camini. Le aree esterne comuni a disposizione di tutti gli ospiti misurano più di 1 ettaro di piazzali alberati, giardini e terrazze con vista mozzafiato a 360°.