Il castello è una residenza feudale medievale, fra le meglio conservate della Valle di Susa. Il primo documento in cui si parla di Villar Dora risale al 942.
È situato su uno sperone roccioso e domina tutto il paese. Risulta essere stato abitato dalle epoche più remote, grazie alla sua naturale posizione di difesa. È infatti stato costruito come luogo per proteggere le popolazioni di un territorio di confine da sempre oggetto di battaglie.
Era collegato visivamente con il Castello di Avigliana e la Sacra di San Michele. Tramite segnali con le fiaccole in pochi minuti a Torino giungeva notizia di invasioni di nemici dalla Francia.
La storia del Castello di Villar Dora
Il castello è stato teatro di rilevanti episodi storici. Ai suoi piedi si svolse una delle battaglie decisive tra Costantino e Massenzio per il possesso della città di Susa e in seguito scontri tra i Franchi e i Longobardi.
Nell’anno 1418 vi soggiornò Papa Martino V Colonna, di ritorno dal Concilio di Costanza, il quale ripartì scortato da un esercito dato dai feudatari.
Nel 1691 venne danneggiato dalle truppe francesi del terribile Maresciallo di Francia Catinat (che nello stesso anno distrusse completamente il vicino Castello di Avigliana). Contrariamente a quello che fece con tutti gli altri castelli di val di Susa, il Maresciallo decise di non radere al suolo il Castello di Villar Dora.
A metà del 1700, in una stanza che ancora oggi porta il suo nome, vi soggiornò re Carlo Emanuele III di Savoia.
Interventi architettonici
Tra la fine dell’’800 e i primi del ‘900 il Conte Annibale Antonielli d’Oulx commissionò ad uno dei migliori architetti dell’epoca, Ernesto Bertea, importanti opere di ristrutturazione e di ampliamento, quali una serie di possenti arcate che sostengono i viali. Così è come oggi trovate il Castello!