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Castello di Pralormo

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Castello di Pralormo

Posti letto: 17 | Saloni per eventi: 4
Posti per Eventi: 600

Il Castello di Pralormo, le cui origini risalgono al Medioevo, è stato trasformato in varie epoche in residenza nobiliare grazie agli interventi di alcuni dei maggiori architetti del tempo.

L’aspetto attuale risale al XIX Secolo quando, venuta meno l’originale destinazione militare dell’edificio, il Conte Carlo Beraudo di Pralormo, diplomatico e uomo politico dell’età albertina trasformò profondamente la dimora scegliendo il migliore architetto del tempo Ernesto Melano e affidando il giardino a Xavier Kurten.

Il Castello è tuttora permanentemente abitato dai proprietari, i Conti Beraudo di Pralormo che lo possiedono dal 1680: ritenendosi “conservatori temporanei” considerano giusto e doveroso non solo preservare il castello e la tenuta perché fanno anche parte del paesaggio, ma renderli usufruibile da parte del pubblico, pur senza snaturarli.

Hanno quindi iniziato negli anni Novanta un’attività di esposizioni temporanee che permettono l’apertura al pubblico e quindi la fruizione del parco, delle pertinenze e del castello, garantendo un costante programma di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Ogni anno il Castello propone un programma ricco di iniziative, dall’inizio della primavera all’autunno inoltrato. In particolare, ad aprile l’evento Messer Tulipano riscuote molto successo radunando migliaia di visitatori per ammirare il parco fiorito con più di 75.000 tulipani. All’interno del Castello inoltre, è stato da poco inaugurato un nuovo percorso di visita, dedicato ad una straordinaria collezione di trenini d’epoca (1895-1940) e ad uno stupefacente plastico funzionante a grande scala (1:43) che attraversa 3 ambienti dell’ultimo piano. La visita, riservata a gruppi di appassionati e collezionisti, comprende i primissimi modelli a molla e poi trenini a vapore e trenini elettrici, ma anche documenti e cartografie dedicati alla costruzione delle ferrovie e dei tunnel ferroviari, innovazioni tecnologiche che infiammarono gli entusiasmi dei nostri bisnonni e di cui i modellini sono preziose testimonianze.

Il castello propone infine 5 “Rural Suites”, allestite nelle pertinenze e situate nel perimetro del parco: 5 appartamenti a tema, dedicati agli antichi mestieri: il boscaiolo, il cocchiere, la giardiniera, l’ortolano e l’erborista. Queste accoglienti Suites rurali, arricchite da arredi, attrezzature e strumenti d’epoca, offrono la possibilità di abitare per qualche giorno nella quiete di Pralormo, a pochi km da Torino e i suoi musei, ed alle porte di Langhe e Roero.

La tenuta comprende, oltre al castello, il parco storico, il giardino fiorito, le pertinenze (l’Orangerie, antica serra per gli agrumi, e la Castellana, imponente fabbricato rurale) e l’azienda agricola.

Visita del Parco
Allietata da fioriture sempre diverse fra cui la rosa, regina assoluta, con varietà speciali come la “Variegata di Bologna” dalle screziature che rendono i fiori uno diverso dall’altro, la passeggiata si snoda tra alberi secolari, il laghetto delle rane, il rosmarino gigante, piante di limoni e sinuosi sentieri da cui si godono straordinari scorci sulle catene montuose circostanti. Nei viali del parco panchine per sostare e ascoltare i suoni della natura e musiche particolarmente suggestive. Nell’antica serra francese, bellissima costruzione del XIX Secolo in ferro e vetro proveniente da Parigi, una collezione di orchidee e di felci vegetano indisturbate. Nel sentiero del boschetto si affacciano “alberi animati” dove un gufo, intagliato nel tronco di un vecchio acero, sorveglia cosa accade nel bosco, e poi gli alberi degli scoiattoli, degli gnomi e degli uccellini: un merlo, una ghiandaia, un picchio, uno scricciolo e un pettirosso sembrano allietare con i loro delicati cinguettii la quiete del parco. Inoltre per i bambini un burattino gigante di Pinocchio e tante scenografie e allestimenti per scattarsi simpatiche fotografie, l’officina del Signor Binocolo in cui curiosare per scoprire i segreti e le stranezze di questo fantastico personaggio, l’albero dei caleidoscopi per osservare scorci del parco trasformati in strane forme colorate e fantastiche immagini…

Visita del Castello
La visita all’interno del Castello è guidata e si propone di illustrare ai visitatori alcuni dei principali ambienti, mostrando loro come si svolgeva la vita delle persone che vi lavoravano e vi abitavano nel periodo tra la metà del XIX° e l’inizio del XX° Secolo. L’itinerario si snoda attraverso diversi ambienti, penetrando nelle più intime zone della dimora: la Cantina, dedicata alle attrezzature per la vendemmia e la vinificazione; l’Office dove si conservano i servizi di ceramica e di porcellana, argenti e cristalli; la stanza dei domestici, dove il personale del Castello aveva il proprio tavolo da pranzo, l’armadio delle livree, la speciale stufa per i ferri da stiro; la Cucina, con pentole di rame, mortai di pietra, tosta caffé, ghiacciaie, forme per i dolci e altri innumerevoli strumenti che servivano ai cuochi e ai pasticceri per confezionare i loro prelibati e scenografici piatti; il grande salone d’onore, l’ambiente più spettacolare del progetto che nella metà del 1800 ha trasformato la fortezza in dimora di rappresentanza: il pavimento è in mosaico alla veneziana e riprende i colori delle facciate interne mentre un sontuoso lampadario a candele rievoca le feste e i balli vissuti per più di 300 anni dalla stessa famiglia, che ancora oggi vive nel castello. Infine la camera da pranzo in stile Neoclassico dove è apparecchiata la tavola per un’occasione importante; lo studio del Ministro Carlo Beraudo di Pralormo (1784-1855), ambasciatore a Vienna e a Parigi, decorata in stile Pompeiano e ricca di testimonianza storiche; il salotto azzurro dove si conclude la visita le cui pareti e la volta, completamente dipinti a trompe l’oeil a motivo di tendaggio, danno all’ambiente un’atmosfera di intimità e rievocano pomeriggi trascorsi fra amiche a eseguire il ricamo bandera, antica tradizione barocca piemontese, per gli arredi delle dimore. “Occasioni di stupita meraviglia…” Consolata Pralormo racconta: “Questa è la frase che un visitatore mi ha scritto dopo aver visitato il Castello e che mi motiva a proporre sempre novità e curiosità, che al Castello non mancano… basta aprire un armadio o un vecchio baule per riscoprire oggetti curiosi: carnet da ballo con l’elenco dei cavalieri che si erano prenotati per le danze e che le dame portavano legati al polso, il fodero d’argento per i coltelli dello chef, sigilli di ceralacca con disegni che raffiguravano messaggi speciali, la valigetta di Parigi con all’interno giochi di società, il linguaggio d’amore che veniva affidato ai piccioni viaggiatori, la tazza “mirroir”, il cerimoniale con il menu del pranzo per lo Zar… Anche da un armadio della sagrestia della cappella riemergono preziose reliquie, come gli ex voto d’argento che insieme a tanti mozziconi di candele consumate testimoniano il sacrificio e il coraggio dei militari al fronte e la devozione e la speranza delle loro famiglie che ne aspettavano il ritorno con trepidazione”. Per entrambe le proposte alcuni prati sono a disposizione per i picnic portati dai visitatori sull’erba, ma vi è anche una zona attrezzata con tavoli e panche sotto ad altissimi porticati.

Storia del Castello di Pralormo
Il parco del Castello è di grande interesse storico e paesaggistico: fu infatti realizzato nell’Ottocento dal Conte Carlo Beraudo di Pralormo, Ministro degli Interni di Re Carlo Alberto, che affidò a Xavier Kurten, paesaggista di Corte che stava lavorando al Castello Reale di Racconigi, la trasformazione del piccolo giardino di rose, sul lato sud, in parco all’inglese.

Il progetto di Kurten di cui resta l’elenco autografo delle essenze da piantare, è stato completamente realizzato ed il suo impianto si è tramandato sino a noi. Di stile inglese e di gusto profondamente Romantico, contrappone alla mole del Castello l’altezza di specie maestose quali i cedri e le querce.

I sentieri si snodano con andamenti curvilinei, e i colori degli aceri, dei cedri, dei pruni, dei tassi, dei tigli, dei lillà, delle spiree danno sensazioni diverse al visitatore a seconda delle luci e delle stagioni; è però soprattutto d’estate che il progetto del Kurten rivela tutta la maestria del suo autore, rendendo comunque fresco e delizioso un luogo sito in un territorio totalmente arido.

Nel parco il progettista fece inoltre realizzare due specchi d’acqua nei quali confluiscono le acque piovane raccolte dai tetti del castello, dell’Orangerie e del fabbricato rurale confinante con il parco, e dai viali del giardino. Questo sistema improntato al risparmio delle risorse idriche, essenziale in una zona tanto arida, permette ancora oggi di sopperire al fabbisogno del giardino senza attingere all’acquedotto comunale o ai pozzi.

A Pralormo il progettista approfittò infine dello scenario naturale della catena di montagne prevedendo tagli sapienti fra gli alberi in modo da godere durante le passeggiate nel parco di alcuni scorci particolari del panorama dal colle di Cadibona al Monterosa.

I mutamenti del gusto alla fine dell’Ottocento e la sparizione di alcune specie hanno introdotto limitati cambiamenti nell’impianto del Kurten. I principali sono stati la realizzazione di un fabbricato a due piani destinato ad Orangerie e scuderia, e l’impianto di una serra sul lato sud del Castello (1875-1900).

Alla stessa epoca risalgono probabilmente l’introduzione dei bamboo, i plateaux di roselline e l’impianto di una rara specie arbustiva (clerodendrum Perbungei) a fianco del terrazzo del Castello. Una delle meraviglie di tale giardino, risultato sia della scelta delle piante proposta dal Kurten sia del gusto e passione per i fiori della Contessa Matilde Beraudo di Pralormo a fine Ottocento, è la fioritura a rotazione.

Trattandosi di un giardino all’inglese, i fiori hanno sempre avuto un ruolo secondario, sono infatti relegati nei siti perimetrali, lungo il muro di cinta o come fiori da taglio in un giardinetto nascosto. All’inizio dell’inverno il profumo del calicantus quasi stordisce il visitatore, a marzo si è accolti dallo splendido giallo delle forsitzie e poco dopo occhieggiano nei prati narcisi, crocus e violette.

Nel corso del 1994 ci si è dedicati alla catalogazione di tutte le specie arboree arbustive ed erbacee oggi esistenti nel giardino ed al rilievo della loro collocazione in pianta, alla compilazione di un erbaio del giardino. Dal 2000 ogni primavera il parco apre al pubblico in occasione di “Messer Tulipano” con la fioritura di decine di migliaia di tulipani fioriti, aneddoti e curiosità su questi magnifici fiori.

I servizi
Matrimoni ed eventi privati al Castello
Matrimoni: Due strutture con 4 saloni, da 130 a 600 posti a sedere. Parco di 25000 metri quadri, parcheggio privato, convenzione con il Comune per matrimoni civili Eventi aziendali: a richiesta Eventi vari: a richiesta

Visitare il Castello di Pralormo
In aprile il parco è aperto, a pagamento, per individuali e gruppi, tutti i giorni per la mostra botanica “Messer Tulipano” con 100.000 bulbi in fiore. E’ possibile visitare, con altro biglietto, anche il castello. Il Castello è visitabile, per individuali anche nelle Domeniche da Maggio a Novembre, escluso Agosto. Recentemente è stato aperto un nuovo percorso di visita dedicato ad una rarissima collezione di trenini d’epoca (1895-1940) e ad uno stupefacente plastico funzionante a grande scala (1:43) che attraversa 3 ambienti dell’ultimo piano del Castello.

Luoghi d’interesse nelle vicinanze
Castello di RacconigiComplesso abbaziale di CasanovaMuseo Martini di storia dell’enologia, Antica città di Alba e le colline delle Langhe e del Roero territori rinomati per l’enogastronomia.

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    Dove si trova la Dimora

    Regione: Piemonte
    Città: Pralormo (TO)

    Mappa della Dimora