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Castello di Marchierù

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Castello di Marchierù

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Complesso di edifici del XII Secolo composto dal Castello di Marchierù, dalla Cappella gentilizia, dalla dependence del custode, dalle scuderie e dalla antica cascina di Soave, originariamente dei Savoia Acaja con caratteristiche difensive e come tale fortificato; dal XVIII Secolo si trasformò in dimora residenziale, caratterizzata nel cortile interno dall’uso di bande orizzontali colorate in stile neogotico.

All’interno di una cinta muraria che lo circonda integralmente, si staglia il parco Ottocentesco con interessante trama di “broderie” in bosso topiato e suggestivi angoli dedicati ad ortensie, peonie e rose che ornano sentieri che si immergono all’ombra di piante secolari fino alla moderna piscina.

Il Castello, dai Savoia Acaja fu trasferito sempre per via ereditaria ad alcune delle più antiche e prestigiose Casate piemontesi, dai Petitti ai Solaro del Macello, fino ai conti Filippi di Baldissero e Prunas Tola Arnaud di San Salvatore, la cui discendente diretta ne è attualmente proprietaria residente.

La storia del Castello di Marchierù
I luoghi dove si trovavano Borgo Soave e Marchierù furono sempre desiderati, e la stessa origine del nome si collega a “marcio”, bagnato; siamo infatti nella zona dei “fontanili”, luoghi dove l’acqua delle falde arriva in superficie formando pozze cristalline e pulite che si mantengono ad una temperatura costante di 12/16 gradi in ogni periodo dell’anno, consentendo un’irrigazione temperata continua.

Le altre ipotesi sull’etimologia del nome di Marchierù appaiono meno attendibili. Per alcuni potrebbe provenire da “marca” quale terra di confine con il Marchesato di Saluzzo, come effetivamente fu, ma certo non vi furono mai dei “Marchesi di Marchierù”.

Leggendaria sembrerebbe la derivazione dall’antico francese “macheron” cioè mucchio di macerie, esito dell’invasione di Federico Barbarossa.

I primi signori di Marchierù furono i Signori di Barge ma, con atto dell’ 11 marzo 1251, tutti i loro beni in Soave furono ceduti a Tommaso II di Savoia.

Gli Acaja, con castello residenziale a Villafranca, conservarono Marchierù per i loro discendenti: così Filippo d’Acaja lo costituì in dote alla figlia naturale Francesca, sposatasi con Antonio Bocchiardi.

Da questi il Feudo passò ai cugini Petitti , figli di Beatricina d’Acaja, che lo mantennero fino al 1482.

Nel 1483 Marchierù ritornò a Casa Savoia, e fu assegnato per metà in feudo a Filiberto, del ramo illegittimo degli Acaja-Racconigi e per metà a sua sorella Claudia, sposa di Besso Ferrero Marchese di Masserano.

Si trattò tuttavia di breve signoria, giacchè già nel 1640 il castello e le sue terre passavano ai conti Solaro del Macello tramite i Solaro di Moretta alla cui famiglia apparteneva Ottavia, la sposa di Filiberto d’Acaja.

Più tardi, per successione, il castello passò agli eredi Cacherano di Osasco ed ai Filippi di Baldissero finchè nel 1827 il conte Vittorio Ignazio Filippi di Baldissero riscattò l’intera proprietà ( che verso il 1750 era stata costituita in Commenda del Sovrano Militare Ordine di Malta) dal cugino Policarpo Cacherano di Osasco.

Quella dei Filippi era un antica famiglia , risalente ad Alineo, visconte d’Auriate nell’ 878, una delle più illustri di Cavallermaggiore ; dai più antichi tempi rivestirono innumerevoli magistrature civiche e furono nel 1583 Decurioni di Torino.

A tale famiglia appartenne Vittorio Antonio, nel 1736 aiutante di Campo del Principe Eugenio di Savoia nell’assedio di Vienna , Feldmaresciallo d’Austria, Comandante Generale della Cavalleria Imperiale e comandante dell’Armata d’Ungheria.

Chi portò all’antico splendore il feudo di Marchierù fu Carlo Alberto Filippi di Baldissero, porta stendardo di Genova Cavalleria nella prima guerra d’Indipendenza, figlioccio e paggio di Re Carlo Alberto di Savoia, membro della Regia Accademia di Agricoltura di Torino, artefice di importanti innovazioni proprio in campo agricolo emulo del cugino ed amico di Camillo Benso di Cavour che spesso soggiornò a Marchierù, fino ad iniziare i lavori per la rete di irrigazione delle campagne circostanti le sue proprietà, conclusi dal figlio Enrico.

Sua madre era Maria Canera di Salasco, Dama di Corte della regina Maria Teresa, sorella del conte Carlo Canera di Salasco, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Piemontese che firmò l’armistizio che da lui prese nome, con cui fu decretata la fine della prima Guerra di Indipendenza.

Enrico sposò Maria Arnaud di San Salvatore, discendente da due fra le più importanti famiglie francesi, i Richelieu ed i Gallifet.

L’ultima erede dei Filippi, Camilla, andò sposa al conte Vittorio Prunas Tola, e quindi al loro figlio primogenito Severino, anch’egli Accademico dell’Agricoltura, tramite il quale il castello e la tenuta sono pervenuti agli attuali proprietari.

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    Regione: Piemonte
    Città: Villafranca Piemonte (TO)

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