Il Castello Aragonese di Ischia spicca a testimonianza di tutte le civiltà che da qui sono passate, tra Greci e Romani per passare alla dinastia d’Aragona fino ad arrivare ai Colonna. Tanti i Secoli e tante le civiltà che hanno fatto della vecchia fortezza costruita sull’isolotto di fronte ad Ischia un avamposto strategico per la difesa dell’isola. Dall’avamposto del Greco Siracusano Gerone I alla conquista di Alfonso d’Aragona, dai fasti del matrimonio di Vittoria Colonna al bombardamento inglese del 1809, dal totale abbandono al recupero grazie all’intuizione di un lungimirante avvocato ischitano: venticinque secoli di storia tra chiese, conventi, prigioni, rigogliosi giardini e belvedere mozzafiato sospesi tra cielo e mare in un’atmosfera fuori dal tempo.
La Storia del Castello Aragonese di Ischia
Le origini, Castrum Gironis
Il Castello prese in origine il nome di Castrum Gironis: secondo alcuni dal nome di Gerone da Siracusa (cui è attribuito il primo insediamento risalente al V Secolo a.C.), secondo altri dal “giro di mura” fortificate che circondava il l’isolotto di roccia trachitica.
Il Medioevo, Insula Minor
In epoca Medioevale fu sempre indicato come Insula Minor per distinguerlo dall’Insula Major (l’Isola d’Ischia) che andava lentamente popolandosi. È a questo periodo che risale l’attuale cripta della Cattedrale dell’Assunta con i suoi pregevoli affreschi.
Il Rinascimento, Castello Aragonese
Il nome attuale ha origine dalla dinastia che più delle altre ha impresso all’isolotto la fisionomia che lo caratterizza: Alfonso I d’Aragona trasformò nel XV secolo d.C. il preesistente Maschio angioino, costruì le poderose mura difensive, fece scavare nella roccia la galleria di accesso pedonale.
Il Castello oggi
La terza generazione della famiglia Mattera si prende oggi cura del Castello garantendone l’apertura al pubblico 365 giorni all’anno, realizzando le necessarie opere di manutenzione e restauro e promuovendo eventi culturali che ne animano la vita. Infatti l’opera più importante, oltre il restauro, è quella di tenere in vita il Castello: esso non è una semplice mostra di reperti storici ma un essere vivente dal quale pulsa un’energia utile alla comprensione del passato e del futuro: certo non c’è più l’affannoso movimento di una Roccaforte che si difende, non c’è più la tumultuante vita quotidiana di 1800 famiglie che lavorano e si incontrano, ma una serenità ed una pace ineguagliabili che avvolgono il Castello di oggi, animato da mostre d’arte antica e contemporanea, studiato da storici e ammirato da migliaia di turisti che lo visitano e ne catturano il ricordo. L’arte dialoga con il Castello e lo rende vivo; dopo aver ricoperto tanti ruoli, il maniero riprende quello di interlocutore privilegiato di tutte le forme d’arte e ripropone un’ennesima volta la sua presenza come indispensabile all’equilibrio dell’intero “Regno” circostante. L’intuizione iniziale dell’Avv. Nicola Ernesto Mattera trova ancora oggi nei suoi eredi il pieno entusiasmo e la conferma della giustezza di un gesto che, apparentemente inspiegabile all’epoca, ha garantito la rinascita di un protagonista della Storia dell’Isola e dell’intero Regno di Napoli.
Vivere il castello
Al Castello Aragonese d’Ischia è possibile soggiornare, cenare ed organizzare eventi speciali nei suoi spazi più belli sia nel versante a Levante che in quello a Ponente. Passare una vacanza di pace al Castello. Cenare guardando Ischia da una delle terrazze. Organizzare il proprio evento in un luogo che non ha uguali.