Badia a Coltibuono è un’ex abbazia vallombrosana risalente all’XI secolo.
L’ex complesso monastico ha conservato buona parte delle linee architettoniche generali. Acquistata dagli antenati degli attuali proprietari nel 1846 la struttura, vincolata dal ministero dei beni culturali ed ambientali, conserva l’imponente cantina storica, ancora oggi utilizzata per l’invecchiamento del chianti classico, un monumentale giardino all’italiana ed un interessante refettorio affrescato con opere del tardo cinquecento ed inizi del secolo successivo.
La storia di Badia a Coltibuono
Fondata nel 1051 Badia a Coltibuono, nei primi secoli di vita, raggiunse una notevole estensione territoriale. Dalla denuncia al catasto fiorentino del 1427 apprendiamo che dai poderi del monastero si producevano circa 645 barili di vino. Il vino di Badia a Coltibuono è elogiato in una lettera di Baccio Ugolini a Lorenzo de’ Medici del 1473. Una quindicina di anni dopo Govanni de’ Medici, futuro papa Leone X, viene nominato abate di Badia a Coltibuono.
Soppresso il monastero nel 1810 a seguito degli editti di Napoleone Bonaparte, la struttura viene acquistata dai Giuntini, antenati degli attuali proprietari, nel 1846.
Già agli inizi del ‘900 si hanno notizie dell’esportazione del vino di Badia a Coltibuono negli USA.
Dopo la seconda guerra mondiale Piero Stucchi Prinetti, figlio di Maria Luisa Giuntini, riorganizza l’azienda agricola, inizia la vendita dell’olio extravergine di oliva e dà nuovo impulso alla distribuzione internazionale del Chianti Classico di Badia a Coltibuono. La consorte, Lorenza de’ Medici di Ottajano, agli inizi degli anni ‘80 del secolo scorso, fonda una delle prime scuole di cucina. I suoi libri a tema culinario conoscono una grande successo non solo in Italia, ma anche negli USA, Australia e Giappone.
L’arrivo dei figli di Piero e Lorenza nella conduzione dell’azienda coincide con l’inizio della conversione al biologico dell’intera proprietà: 700 ettari di boschi, 60 di vigne e 18 di olivete. Emanuela Stucchi Prinetti ricopre anche il ruolo di presidente del Consorzio del Chianti Classico, il fratello Roberto, enologo, segue la conversione biologica che si conclude nel 2000 con la certificazione dei vigneti. L’altro fratello Paolo segue il ristorante di Badia a Coltibuono.
La nuova cantina
Nel cuore dei vigneti di Badia a Coltibuono, ubicati nella zona di Monti in Chianti, è operativa dal 1997 la nuova cantina di vinificazione, realizzata seguendo principi di sostenibilità ambientale, con lavorazione delle uve per gravità. Dal 2023 la cantina di vinificazione è alimentata da un impianto fotovoltaico.
Il sito etrusco di Cetamura ed il museo
Scoperto nel 1964 da Alvaro Tracchi il sito archeologico di Cetamura del Chianti, ubicato nei boschi di Badia a Coltibuono, è stato oggetto di numerose campagne di scavo condotte dalla Florida State University, sotto la direzione di Nancy De Grummond e la supervisione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, con ritrovamenti che hanno fornito un contributo importante per ricostruire la storia della viticoltura nel Chianti.
Lunghi anni di lavoro e di ricerca, con il sostegno della famiglia Stucchi Prinetti, proprietaria della tenuta, hanno gettato nuova luce sulla vita quotidiana degli antichi abitanti del Chianti a partire dal VII secolo a.C. e sugli albori della produzione del vino in questa zona. I numerosi ed affascinanti reperti recuperati sono ora visibili presso il museo Chianti Origo a Gaiole in Chianti, distante pochi kilometri dal nostro resort. Nel villaggio sono ancora visibili i resti di una fornace e l’antico pozzo sacro.
Servizi offerti
Camere, appartamenti, visite alla cantina storica, al giardino all’italiana ed al salone affrescato, eventi, degustazioni di vini ed oli biologici, corsi di cucina, ristorante (aperto anche agli esterni), parcheggio gratuito, Wi-Fi, accessibilità disabili (ascensore disponibile).