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Umbria – In viaggio da Perugia a Terni

Dopo aver visitato i dintorni di Perugia, andiamo alla scoperta della parte centrale e meridionale dell’Umbria partendo da Perugia per raggiungere Terni tra castelli, borghi medievali, laghi e cascate per un itinerario che è contrassegnato da tante unicità destinate a restare nella memoria di chi lo compie per la prima volta.
Partiamo proprio dal capoluogo umbro, dove poi potremo fare ritorno trascorrendo due o tre notti in altre località e in altre dimore.
E iniziamo salendo verso Gubbio, dove entriamo subito nel cuore dell’Umbria medievale con la visita del Palazzo gotico dei Consoli dove, nel museo civico, sono esposte le Tavole Eugubine, sette lastre di bronzo con iscrizioni nella originaria lingua umbra relative ad antichi cerimoniali religiosi, quindi il Palazzo Ducale e la curiosa “Fontana dei matti” dove, compiendo tre giri di corsa e accettando di essere bagnati con l’acqua, si conquista il titolo di Matto onorario di Gubbio; qui approfondiremo anche la conoscenza con la maestria degli artigiani di ceramica, entrando in una delle tante botteghe presenti in città; usciamo poi dalle mura cittadine per visitare il Castello di Magrano, fortificazione eretta nel XIII secolo a difesa di Gubbio, oggi recuperata con la destinazione di relais di campagna provvisto di dodici camere e un appartamento per gli ospiti.
Si tratta di una buona base di partenza per visitare in giornata sia la zona di Assisi sia quella di confine tra Marche e Umbria, tra Fabriano e Fossato di Vico; proprio Assisi costituirà la tappa successiva del nostro itinerario, alla scoperta della città di San Francesco (impossibile non visitare la Basilica Superiore e Inferiore, ove è conservato il Corpo del Santo e dove, con Cimabue, Pietro Cavallini, Giotto e Pietro Lorenzetti, nasce a pieno titolo la pittura europea) e per visitare – quale esempio significativo di dimora storica extraurbana – la Villa di Sant’Angelo in Panzo, ex convento ed eremo sorto nel X secolo e poi trasformato in dimora patrizia prima e casa rurale poi, che fu il primo convento di Santa Chiara, che compì qui, secondo le più antiche cronache, il suo primo miracolo; oggi è una azienda agricola ove si produce olio extravergine di oliva da agricoltura biologica; proseguendo lungo la Statale 75 ci imbattiamo poco dopo nella località denominata Capitan Loreto ove possiamo visitare un edificio particolare, detto La Chiesa Tonda, antico convento oggi location per eventi e cerimonie, e poi Spello, che è un borgo famoso per le sue Infiorate, evento dedicato alla composizione di immagini realizzate con l’utilizzo dei petali di fiori e dove ancora ammiriamo la celebre Cappella Baglioni, con il meraviglioso affresco a parete di Pinturicchio, sito nella Collegiata di Santa Maria Maggiore; da vedere poi, sempre a Spello, la straordinaria Villa dei Mosaici, recente ritrovamento archeologico con una ventina di ambienti di epoca romana caratterizzati dai mosaici pavimentali recuperati e restaurati.

A breve distanza troviamo il centro di Foligno, storicamente una delle città più importanti dell’Umbria e sede della trecentesca signoria dei Trinci ove, nel bel centro storico attraversato dal fiume Topino, si trovano splendidi edifici e moltissimi palazzi storici; tra i tanti vi è l’Ostello sito nel Palazzo Pierantoni, di epoca seicentesca, che a prezzi accessibili offre la possibilità di soggiornare in centro storico e in un ambiente circondato dal verde in camere singole, doppie, quadruple e anche nelle economiche camerate presenti negli ostelli; da qui andremo alla scoperta delle principali attrazioni della città: il Duomo dedicato a San Feliciano, patrono della città, con il Museo Capitolare Diocesano e la Cripta, il Palazzo Comunale del XIII secolo, Palazzo Trinci sede della Pinacoteca e Palazzo Orfini, antica dimora di Emiliano Orfini, della celebre famiglia di tipografi che stampò la prima edizione della Divina Commedia; chi ama l’alta cucina dovrà provare l’esperienza di Une, ristorante in località Capodacqua, che ha recentemente conquistato una stella Michelin.
Proseguendo verso Spoleto, lungo la via Flaminia troviamo il borgo di Trevi, che conserva pregevoli palazzi rinascimentali della famiglia Valenti, la cinquecentesca Villa Fabbri dei Boemi, superbamente affrescata e la monumentale Chiesa della Madonna delle Lacrime, subito fuori la città, sacrario della citata famiglia Valenti, con affreschi dello Spagna e di Pietro Perugino; subito dopo, sulla via Flaminia, un monumento imperdibile, Patrimonio dell’umanità, da sempre meta di viaggiatori di tutto il mondo (Goethe e Byron tra i tanti) e già ricordato in una celebre poesia di Giosuè Carducci; si tratta del Tempietto sul Clitunno, situato nei pressi della sorgente del fiume Clitunno e inserito tra i sette gioielli italiani riuniti nel sito seriale Unesco “I Longobardi in Italia”.
Tra Foligno e Spoleto, dopo una rapida visita a Bevagna, dove si ammirerà la piazza Silvestri, indicata dal Berenson come una delle più belle piazze di Italia, gli appassionati di vino non potranno mancare l’appuntamento con Montefalco, città del Sagrantino, dove ci sono decine di splendide cantine da visitare (tra tutte quella denominata Scacciadiavoli, già della famiglia Boncompagni e ora della famiglia Pambuffetti, e poi quella della famiglia Antonelli, nella vicina frazione di San Marco) e, in piena attività, il museo dedicato al vino, realizzato all’interno del Complesso Museale di San Francesco; ma prima ancora del vino e delle stoffe e dei tessuti noti in tutto il mondo, Montefalco è celebre per i suoi Santi (Chiara Agostiniana, San Fortunato, San Severo, le Beate Chiarelle e il Beato Pellegrino) e le sue Chiese affrescate; in primis San Francesco, uno dei templi della pittura umbra, con la celebre abside con le Storie di Francesco, di Benozzo Gozzoli, e ancora con affreschi del Perugino, di Tiberio di Assisi e di un delizioso pittore locale, Francesco Melanzio, che tanto ricorda e si ispira agli affreschi tipicamente umbri di Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio; splendidi palazzi cinquecenteschi sono quindi il palazzo de Cuppis sulla piazza del Comune e il palazzo Tempestivi-de Petra, superbamente affrescato nelle sue sale e che fu per secoli deputato ad ospitare i vescovi di Spoleto in visita diocesana a Montefalco.

Lasciamo quindi Montefalco e dirigiamoci verso Spoleto lungo la via Flaminia; di qui, prima di arrivare alla città sede dell’Antico Ducato Longobardo, potremo anche deviare verso la Valnerina in direzione di Borgo Cerreto e Visso, raggiungendo così Postignano, con il suo borgo un tempo abbandonato il Castello di Postignano è ora completamente recuperato e trasformato in albergo diffuso, in posizione ideale per visitare Norcia e gli altri borghi umbri confinanti con le Marche e alle pendici dei Monti Sibillini.
Spoleto – l’antica Spoletium – è oggi città d’arte e di cultura, la cui storia è talmente nota che sembra qui inutile ricordarla, salvo citare almeno il Ducato longobardo che qui ebbe per secoli sede e per cui oggi troviamo nel palazzo Arroni, che si affaccia su una delle piazze più belle del mondo (sulla declinante via dell’Arringo fino alla piazza del Duomo), il CISAM (Centro di Studi per l’Alto Medioevo) che, con le sue Settimane di Studio, fa qui convergere annualmente i più importanti studiosi del medioevo che relazionano su singole importanti tematiche storiche; ma Spoleto – che ancora vanta a palazzo Collicola una importante sede per mostre di arte contemporanea – è oggi ancor più nota, soprattutto, perché ospita da decenni il Festival dei Due Mondi, creazione dell’ultimo “Duca di Spoleto”, il maestro Giancarlo Menotti e dove sono passati nel tempo letterati, musicisti, attori, registi, ballerini, coreografi e artisti provenienti da tutto il mondo; città dotata quindi di un grandissimo fascino, costituendo il suo centro storico un elemento di richiamo per il celebre e bellissimo Duomo, il Teatro Romano, la Rocca voluta dal cardinale spagnolo Egidio Albornoz e il Ponte delle Torri con i suoi 250 mt. di lunghezza per 80 mt. di altezza, che rappresenta uno dei simboli di Spoleto, sostanziando una costruzione ardita e davvero spettacolare!
Da Spoleto, attraverso le Terre Arnolfe e il passo della Somma, si raggiunge la città di Terni, la cui storia recente ha forte attinenza con la realtà industriale della Regione, tuttora contrassegnata dalla presenza dell’Arvedi Ast-Acciai Speciali Terni; ma Terni è anche la città del Santo degli innamorati, Valentino, e il punto di partenza per diverse visite di grande importanza, a partire da quella che ci porta a conoscere la cascata più alta d’Europa, la celeberrima Cascata delle Marmore, immortalata da decine di artisti (per tutti Philip Hackert) con un triplo salto complessivo di 165 mt. nel punto di congiunzione tra i fiumi Nera e Velino; oggi la Cascata è a flusso regolato attraverso delle chiuse e, a orari stabiliti, viene aumentata la portata di acqua che forma il salto, per offrire uno spettacolo unico ai visitatori; parte dell’acqua viene poi utilizzata per la produzione di energia idroelettrica.

Da Terni si prosegue quindi verso San Gemini, inserita nel circuito dei borghi più belli d’Italia, celebre per le sue acque dalle proprietà curative e il cui nome è legato ai marchi di acque minerali Sangemini e Fabia, dove vale la pena di visitare non solo il centro storico e il Parco della Fonte, ma anche l’area archeologica di Carsulae dove è presente un teatro romano e dove ogni estate si tiene una stagione di interessanti spettacoli; non lontana è quindi Acquasparta, borgo sulla strada che porta poi a Todi, centro culturale di primaria importanza perché qui nel 1603 fu fondata l’Accademia Nazionale dei Lincei che ebbe sede nell’edificio principale del paese, Palazzo Cesi, dimora del duca Federico Cesi il quale ospitò alcune delle menti più acute e raffinate dell’epoca, tra cui Galileo Galilei; nelle vicinanze, tra le vette dei monti Martani, si trova il borgo fantasma di Scoppio, abbandonato negli anni Cinquanta del secolo scorso a seguito di un terremoto e del quale si conserva una parte del castello originale in posizione isolata su uno sperone roccioso. Alle porte di Todi visitiamo un’altra dimora storica, Villa Il Broglino, edificata nel XVI secolo e ampliata in quello successivo, adibita a hospitality con camere decorate e dipinte da artisti antichi e contemporanei; potrete quindi pernottare qui o limitarvi a visitare la dimora e il parco con alberi secolari; al centro di Todi, città fortificata, dedichiamo una visita per ammirare uno dei capolavori rinascimentali dell’Umbria, la chiesa di Santa Maria della Consolazione, inizialmente progettata (probabilmente) dal Bramante e completata oltre un secolo dopo con altri significativi contributi progettuali; quindi la celebre piazza del Popolo con il duecentesco Palazzo del Popolo, detto anche Palazzo Vecchio, e con il gotico Palazzo del Capitano; per chi volesse visitare una cantina davvero particolare, in zona c’è quella della famiglia Todini, che qui ha realizzato una tenuta con tanto di relais, spa e fattoria didattica con animali anche esotici; la tappa successiva è caratterizzata dalla scoperta di un’altra unicità umbra, quella del teatro all’italiana più piccolo del mondo (99 posti), che si trova a Monte Castello di Vibio ed è il Teatro della Concordia; diversione irrinunciabile, partendo da Todi, e passando per il suggestivo lago di Corbara, è quindi una visita ad Orvieto, dove potrete visitare il celebre Duomo, voluto per ricordare il Miracolo Eucaristico nella vicina Bolsena e che deve considerarsi una delle chiese più imponenti e magnifiche del Centro Italia, ove bisognerà certamente ammirare la cappella di San Brizio con i famosi e celebri affreschi di Luca Signorelli e le altre opere di Cesare Nebbia e di Ippolito Scalza; non lontano da Orvieto – e quindi ultima tappa del nostro itinerario – è quindi il Castello di Montegiove, nel comune di Montegabbione, uno dei più antichi e spettacolari dell’Umbria che fu eretto nel 1280 unificando l’antico feudo e la proprietà del castello per adattarsi a scopi agricoli e che oggi comprende una cantina, un’azienda vinicola e l’agriturismo dove scegliamo di pernottare o almeno di cenare degustando i piatti di carne di razza Chianina qui allevata allo stato brado e accompagnando il tutto con il vino Rosso Orvietano Doc della tenuta; ma una visita davvero unica, prima di concludere il nostro viaggio, è quella che bisognerà effettuare (su prenotazione), a brevissima distanza da Monte Giove, al borgo della Scarzuola, già sito di un monastero francescano e poi creazione onirica e suggestiva nata dalla fantasia del celebre architetto Tommaso Buzi e poi definitivamente realizzata dal suo erede, che accompagnando gli ospiti nella visita riesce a coinvolgerli in una avvincente narrazione che tocca i più inaccessibili luoghi dell’anima.
Il giorno seguente riprendiamo la via di Perugia, scendendo verso Montegabbione e poi procedendo verso Tavernelle, dove possiamo ancora soffermarci a vedere il bellissimo Santuario di Mongiovino; il tempo di una passeggiata intorno al lago di Pietrafitta, nei cui pressi si trova il noto resort di lusso Borgo dei Conti, e il rientro nel capoluogo umbro segna la fine di questo bel percorso nel cuore cuore verde d’Italia.