Palazzo di Transo

Palazzo di Transo è un’antica residenza la cui costruzione risale al XV secolo situata nella parte medioevale di Sessa Aurunca

Comune:Sessa Aurunca
Regione: Campania
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Palazzo di Transo a Sessa Aurunca

Il “Palazzo di Transo” è un’antica residenza la cui costruzione risale al XV secolo, ma nel corso del tempo ha subito successivi ampliamenti e ridimensionamenti. Situato nella parte medioevale di Sessa Aurunca nelle vicinanze della Cattedrale romanica dei SS Pietro e Paolo, è adiacente alla Chiesa di S. Giovanni a Piazza, a cui si accedeva mediante un collegamento diretto. Ancor oggi nella Chiesa è visibile un piccolo coro, dove la famiglia di Transo, fino agli anni ‘60 del secolo scorso, poteva assistere alle funzioni religiose. Tramite un piccolo cortile aperto sul Corso Lucilio e attraverso un portale tardo cinquecentesco si accede in un ampio atrio in parte coperto dove nel 1800 fu collocato un sarcofago del III secolo d.C. ritrovato nel feudo di Le Vagnole. Sull’atrio si aprono le antiche stalle e due portoni settecenteschi delle rimesse alienate e divenute botteghe commerciali. Una breve scalinata conduce alla cucina, alla legnaia, oggi trasformata, e alla sottostante cisterna. Quest’ultima scavata in epoca romana è formata da una serie di ambienti dove anticamente vi erano riserve di acqua. Attualmente i locali sono adibiti a cantine. Attraverso un’ulteriore scalinata si accede al piano nobile di stile ottocentesco in ottimo stato a seguito di un eccellente restauro conservativo. Al piano superiore è conservato l’antico archivio storico di famiglia notificato dalla Soprintendenza dei beni storici ed archivistici; per le sue dimensioni e per l’importanza dei documenti conservati è considerato dagli studiosi del settore uno dei più grandi nuclei pergamenacei in mani private, certamente un unicum per quanto riguarda l’Italia Meridionale Nell’agrumeto si affaccia una grotta-ninfeo, probabilmente realizzata alla fine del Cinquecento, di “straordinaria suggestione grazie al particolare utilizzo dei tartari vulcanici e dell’intonaco ad imitazione delle murature romane”[1].

I Servizi

Eventi privati

Lo charme della residenza ne fa un luogo che si presta perfettamente alla realizzazione di eventi di diversa tipologia: matrimoni, ricevimenti, convegni, mostre, manifestazioni culturali etc. Per tali finalità sono disponibili 120 posti all’esterno e 100 posti all’interno.

Bed & Breakfast

All'interno del Palazzo sono presenti 3 confortevoli camere da letto doppie con bagno. Un luogo ideale per soggiorni di charme nel centro storico di Sessa Aurunca.

Business event e congressi

Il palazzo rappresenta un'ottima scelta per le aziende interessate ad organizzare meeting e congressi in una cornice raffinata.

Concerti di musica da camera

La Storia

Scritture, monumenti, lapidi, documenti d’archivio, nonché numerosi scrittori e storici, antichi e moderni, riportano notizie dell’antichissima origine della famiglia di Transo, i cui più illustri componenti, tra cui spicca il capostipite Bonomolo, hanno rivestito incarichi prestigiosi e prestato i loro servigi alla Corte di Carlo I, Roberto e Giovanna I d’Angiò, Ferdinando I, Alfonso II e Federico d’Aragona, e dell’imperatore Carlo V. Le stesse fonti attestano che un ramo della famiglia di Transo, emigrato in Francia nell’alto Medio Evo diede origine all’illustre famiglia francese de Villeneuve, che ha il vanto di aver dato alla Chiesa la beata Rozellina dell’Ordine Cistercense e al Sovrano Militare Ordine Gerosolomitano Eleon, Gran Maestro in Rodi. La famiglia di Transo è originaria della Provenza e prese nome dalla Signoria di Tramps presso Marsiglia. Amilcare, comandante di mille cavalieri provenzali, condusse la sua famiglia in Napoli seguendo Carlo I d’Angiò (1226-1285). Fu al tempo del regno della regina Giovanna I (1327-1382) che Bello di Transo, insieme a Nicolò Toraldo, fu investito del governo della città di Sessa. Bonomolo di Transo, capostipite dell’attuale famiglia di Transo, capitano generale delle galere di Gaeta, presidente della Regia Camera, fu Consigliere di Stato e familiare della Regina Giovanna II (1373-1435) ed i re Alfonso I d’Aragona (1481-1500), al quale prestò un ingente somma di denaro. Quando Carlo VIII re di Francia (1470-1498) prese e saccheggiò Gaeta, i componenti della famiglia di Transo si distinsero per essere stati i principali difensori della Piazza. Ventidue di essi trovarono la morte in battaglia. L’unico superstite fu Bonomolo, il quale nel 1495 si stabilì in Sessa per aver sposato in prime nozze una componente della famiglia dei Marzano, allora duchi di Sessa.

Giovan Francesco fu capitano di cavalleria dell’imperatore Carlo V (1500-1558). In quell’epoca i di Transo hanno vestito l’abito del Sovrano Militare Ordine di Malta (1502). Sono presenti monumenti della famiglia di Transo a Napoli nelle chiese della SS. Annunziata e della Sapienza. In Sessa Aurunca nel Duomo, nelle chiese del Carmine, di S. Antonio e di S.Domenico e sulla porta Maggiore della città. A Gaeta nella chiesa di S. Francesco. Questa famiglia ha goduto nobiltà nella città di Napoli ai Seggi di Capuano, Nido, Montagna (conferito a Bonomolo il 29 agosto 1432) e Porto, nella città di Sessa al Seggio S. Matteo, nella città di Tropea al Seggio Portecole, inoltre ha occupato Seggi nelle città di Gaeta, di Messina, di Nicotera, in Francia e in Inghilterra. A Gaeta la famiglia di Transo edificò la Chiesa di S. Teodoro, oggi chiamata chiesa di S. Angelo. Molto numerosi sono stati i feudi posseduti dalla famiglia di Transo, tra cui si ricorda la Contea di Avellino, i ducati di Corigliano, Precacuore e S. Agata nel 1614 e il Principato di Casoleto nel 1701. Per una maggiore conoscenza della famiglia di Transo, la cui nobiltà patriziale e feudale è ampiamente documentata, si rimanda alla lettura dei documenti raccolti nelle maggiori opere storiche, araldiche e genealogiche del regno di Napoli. [1] Cfr. Prof. Giuseppe Pignatelli Spinazzola, “Il palazzo di Transo a Sessa Aurunca. Un lungo percorso insediativo tra quattro  e ottocento” in “L’Archivio di Transo a Sessa Aurunca. Un inventario del secolo XIX” a cura di Carolina Belli, Napoli, Società Napoletana di Storia Patria 2020, pag. 41.

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