Bg Header

Friuli-Venezia Giulia – Da Pordenone a Cividale, alla scoperta del Friuli

Un viaggio alla scoperta del Friuli, chi lo ha mai fatto? Se consideriamo l’intero territorio regionale, Trieste rappresenta sicuramente la prima scelta per la sua storia, per le attrazioni più conosciute come il Castello di Miramare, Piazza dell’Unità d’Italia, San Giusto e i suoi caffè storici diventati il centro della vita culturale europea durante l’Impero Asburgico. Poi ci sono Udine e Gorizia, visitabili per differenti ragioni: la prima per la sua eleganza e per la bellezza dei suoi palazzi storici, la seconda per il suo castello e anche – o soprattutto – per i fatti storici che la videro divisa dopo il secondo conflitto mondiale, quando divenne con Berlino il caso più emblematico di città di frontiera tra il blocco occidentale e quello comunista. Pordenone è il capoluogo friulano meno considerato, forse perché è stato l’ultimo a meritare questa “promozione” a capo di una provincia, forse per le sue dimensioni – ha comunque più abitanti di Gorizia – e forse per il suo essere una città quasi sospesa tra due regioni, confinante con Treviso e con il Veneto. È quindi tempo di andare alla scoperta di una città e più in generale di una provincia molto dinamica dal punto di vista culturale (Pordenonelegge è il suo evento più importante), economico (si tratta della seconda provincia italiana più importante del sistema legno-arredo, dopo Treviso, per valore delle esportazioni) e anche sociale. Da dove partiamo?

Scegliamo Sacile per dare il via al nostro viaggio, perché segna anche dal punto di vista ferroviario l’ingresso nel territorio friulano. Nota come il “Giardino della Serenissima” per il suo centro che si è sviluppato lungo il corso del Livenza, vale la visita proprio per le sue eleganti architetture veneziane che si specchiano nelle acque del fiume e per conoscere da vicino il Borgo San Gregorio, nucleo originario di Sacile con una doppia fila di portici che fiancheggia la strada, e poi i palazzi nobiliari di Piazza del Popolo, la Loggia Municipale, il Duomo di S. Nicolò, la Chiesetta della Pietà e il cinquecentesco Palazzo Ragazzoni. Superando Fontanafredda si arriva alle porte di Pordenone e in particolare nel comune di Porcìa dove troviamo la prima dimora storica di questo itinerario: si tratta del Castello di Porcìa, costruito con funzione militare a protezione dalle frequenti invasioni barbariche e da nove secoli dimora permanente della nobile famiglia di Porcìa e Brugnera, ma anche struttura al centro di un enorme possedimento agricolo (840 ettari) dove si coltivano vitigni pregiati e altri prodotti. Da non perdere la visita alla cantina storica del castello con tanto di degustazione, a cui seguirà la scoperta della Fattoria di Azzano che appartiene sempre alla stessa famiglia.

Pordenone forma ormai quasi un unico centro con Porcìa, di conseguenza rappresenta la nostra successiva e naturale sosta, ma prima di arrivarci dobbiamo prendere in considerazione il luogo dove trascorrere la prima notte. La soluzione più logica ed emozionante è quella di prenotare una camera all’interno di una dimora storica, e abbiamo quel che fa per voi, ma occorre rinviare la visita del capoluogo per scendere verso Prata di Pordenone dove troviamo, in località Visinale (una frazione del comune di Pasiano), Villa Cavazza Querini, una delle dimore più antiche del Friuli occidentale, essendo stata completata nel 1542. Al suo interno, la proprietà ha ricavato un B&B, Ca’ Settecento, dove la permanenza è avvolta in un’atmosfera storica, e del resto anche Gabriele D’Annunzio fu ospite della dimora. Una volta lasciati i bagagli, siamo pronti per visitare le principali attrazioni di Pordenone: il Duomo intitolato a San Marco, la chiesa di San Giorgio e il Museo civico, la passeggiata d’obbligo in Corso Vittorio Emanuele II per ammirare i suoi bei palazzi, tra cui naturalmente l’antico (risale alla fine del ‘200) Palazzo Comunale con l’orologio astronomico-lunare del Cinquecento, e infine il ponte sempre cinquecentesco che sovrasta il fiume Noncello. Altri suggerimenti? Iniziando dal cibo: Osteria La Ferrata, innanzitutto per la lunga storia di questo locale fondato nel 1899 e poi per i piatti della tradizione friulana, come il celebre e sostanzioso Frico. Per il dessert, va visitata la Pasticceria Peratoner del maestro pasticcere Giuseppe Faggiotto, particolarmente abile nell’arte del cioccolato. Non mancano una rinomata torrefazione di caffè come Grosmi e diverse oreficerie e gioiellerie. Per chi fosse interessato ad acquistare coltelli di alta qualità, occorre spostarsi a Maniago, che si trova all’imbocco della valle che porta poi al bel lago di Barcis, nota anche come la “città dei coltelli”, facendo visita al locale Museo delle Coltellerie o al punto vendita del locale Consorzio Coltellinai.

Il nostro viaggio prosegue in direzione Tagliamento, il grande fiume che separa le province di Pordenone e Udine, ma prima di scendere verso Morsano suggeriamo una deviazione a nord per ammirare la bella località Valvasone, inserita nel circuito dei borghi più belli d’Italia: il suo castello, aperto e visitabile su prenotazione, è stato costruito nel XIII secolo e ha ospitato nella storia due pontefici, Gregorio XII nel 1409 e Pio VI nel 1782, ma anche Napoleone nel marzo del 1797. E fate una sosta anche a Cordovado, anche questo tra i borghi più belli d’Italia, per ammirare castello e palazzi nobiliari. E subito prima del ponte sul Tagliamento ecco la terza dimora: si chiama Borgo dei Conti della Torre e risale al XVII secolo. Oggi il borgo agricolo di un tempo è stato trasformato in luogo di ospitalità e qui troviamo la villa padronale, la chiesetta, la piscina, la gastaldia e la barchessa a pilastri. Il b&b è composto da 11 camere a tema, una diversa dall’altra, e si può anche riservare in esclusiva fino a un massimo di 25 persone. Da vedere, a breve distanza dal borgo, anche l’antico mulino di Morsano al Tagliamento.
Superato il ponte, eccoci finalmente nel territorio di Udine che iniziamo a scoprire da Codroipo, dove faremo visita sia al Parco delle Risorgive, ammirando le limpide acque e gli antichi mulini come quello quattrocentesco di Bert, ancora funzionante e visitabile, il museo delle carrozze d’epoca di San Martino e infine, a brevissima distanza da questo museo che raccoglie quasi 50 carrozze perfettamente funzionanti, ecco Villa Manin Guerresco, che fu residenza dell’ultimo Doge di Venezia, sede di grandi eventi e di concerti.

Gli appassionati di storia visiteranno questa villa con particolare interesse perché qui Napoleone firmò il Trattato di Campoformido, del 1797, che sancì la fine della Repubblica di Venezia. A Campoformido, del resto, siamo ormai nella periferia di Udine, ma prima di entrare nel capoluogo saliamo leggermente per raggiungere Fagagna, bellissimo borgo che deve la sua fama alla presenza delle cicogne in un’oasi naturalistica. A Udine dedichiamo una giornata intera per visitare il centro storico: i Musei del castello, Casa Cavazzini, la centralissima piazza della Libertà, poi piazza Matteotti che si raggiunge attraverso vicoli medievali e pittoresche rogge. Da non perdere l’apprezzatissimo Caffè Beltrame con i suoi eccellenti dolci. Per pranzo, ci sono osterie tipiche come La Ciacarade, in attività dal 1965, o ristoranti come Al Fogolar dell’Hotel Là di Moret, mentre la grande esperienza gourmet da provare in zona è quella de Agli Amici in località Godia, ristorante di Emanuele (chef) e Michela (sommelier) Scarello, fratello e sorella che hanno conquistato le due stelle Michelin non solo a Udine, ma anche nel secondo ristorante aperto a Rovigno in Croazia.
Concludiamo in bellezza questo tour uscendo da Udine per le ultime due dimore storiche. Villa de Claricini Dornpacher si trova a Moimacco, sulla strada per Cividale; fu edificata intorno alla metà del sec. XVII dalla famiglia de Claricini Dornpacher e dal 1971 è sede della fondazione omonima istituita per volere della contessa Giuditta de Claricini, ultima proprietaria della villa, con lo scopo di conservarne il patrimonio storico e promuovere studi e manifestazioni culturali. Qui si trova un bel giardino all’italiana realizzato all’inizio del Novecento e sia il giardino sia la villa sono visitabili con prenotazione online, oltre a essere affittabili come location per eventi. Arrivati a Cividale, visitiamo questo splendido borgo che sorge sul corso del Natisone ed è il punto di partenza dell’itinerario Unesco sui luoghi di potere dei longobardi in Italia: da vedere il Museo Archeologico Nazionale, il Museo Cristiano e tesoro del Duomo, il Tempietto longobardo e il misterioso Ipogeo Celtico. Infine, godiamoci una giornata e forse anche più di una alle Casa de Carvalho de Moraes de Puppi, tre rustici gentilizi friulani che fin dal 1500 sono parte dei beni della famiglia de Puppi e dove, nella bella stagione, è anche disponibile una piscina scoperta.