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Lombardia – Bergamo, le dimore e il suo territorio

Anche i recenti successi calcistici in Europa hanno contribuito ad aumentare l’appeal di Bergamo, città la cui grandezza in ambito economico e industriale ha rischiato, nel corso della seconda metà del Novecento, di oscurare la sua bellezza. Che non riguarda soltanto il centro storico, della parte alta e della parte bassa del capoluogo, ma pure della provincia anch’essa distinguibile in due “livelli”, quello alto delle valli che portano verso Alpi e Prealpi e quello basso delle campagne fluviali. Per il resto, Bergamo gode certamente di una centralità piena in termini geografici, essendo posizionata al centro della pianura padana; e se pure appare un po’ defilata rispetto al principale asse ferroviario del nord Italia, è comodissima da raggiungere sia in auto lungo l’A4 sia in aereo, perché il suo aeroporto è uno dei più importanti d’Italia con quasi 16 milioni di passeggeri serviti durante il 2023. Siete pronti quindi a scoprire questo gioiello della Lombardia? Prima di iniziare, bisogna sapere che la Città Alta è uno splendido borgo medioevale circondato dalle mura venete diventate recentemente patrimonio Unesco, mentre la Città Bassa rappresenta il cuore pulsante della vita cittadina e commerciale, in cui si alternano antichi borghi cinquecenteschi, i quartieri ottocenteschi e nuove architetture. Le due città ben si armonizzano e offrono a Bergamo il suo aspetto di centro a misura d’uomo, che la rende piacevole sia da vivere che da visitare. Diamo il via quindi al nostro itinerario partendo dalla Bergamo Bassa e da un pittore, Lorenzo Lotto (1480 -1557), veneziano di origine e globetrotter di professione, che a Bergamo ha lasciato una parte importante dei suoi dipinti nelle tre chiese di Santo Spirito, San Bartolomeo e San Bernardino, quest’ultima momentaneamente chiusa per restauro. Proseguiamo in Città Bassa e troviamo la prima dimora storica del nostro itinerario, Palazzo Agliardi, che sorge vicino a Porta S. Agostino e all’Accademia Carrara, in uno dei borghi dove nel Cinquecento importanti famiglie di nobili e mercanti fecero erigere le proprie dimore. Fatto costruire nel 1500 da Alessandro Martinengo Colleoni, nipote del condottiero Bartolomeo Colleoni, fu ristrutturato nel 1741 dall’architetto Caniana e dal 1845 è di proprietà dei Conti Agliardi. All’interno, un salone centrale, fiancheggiato da quattro sale, presenta preziosi affreschi settecenteschi di C. I. Carloni e F. Ferrario. Dalle sale si accede ad un suggestivo giardino pensile e alle scuderie. È visitabile tutto l’anno su prenotazione, per gruppi di minimo quindici persone, e sono gli stessi proprietari ad accogliere gli ospiti raccontando loro la storia e gli aneddoti della famiglia e della dimora, concludendo la visita a tavola. È anche disponibile per l’organizzazione di eventi privati o aziendali, shooting fotografici, sfilate di moda, conferenze, concerti ed esposizioni.

Nel pomeriggio ci spostiamo in Città Alta per visitare le principali attrazioni di questa fortezza dove la presenza del Leone alato ricorda ancora il dominio veneziano, che si protrasse per tre secoli. Da vedere la Piazza Vecchia, la basilica di Santa Maria Maggiore, la Cappella Colleoni, il Duomo. Infine, dedichiamo la chiusura del pomeriggio a Palazzo Terzi, splendida dimora privata e principale edificio di epoca barocca di Bergamo, che sorge vicino a Piazza Vecchia con una terrazza panoramica mozzafiato e sale ricche di arte e storia. La visita dura circa 45 minuti e viene gestita direttamente dai componenti della famiglia Terzi, che ogni terza domenica del mese accompagnano i visitatori nelle sale aperte al pubblico. Per cena in Città Alta consigliamo, a chi cerca un’esperienza di alta cucina, il Casual di Enrico Bartolini, stellato Michelin che occupa una villa in stile Liberty sul Belvedere di San Vigilio, o in alternativa per una cena legata alla tradizione bergamasca (imperdibili la polenta, i casoncelli e i formaggi della val Brembana) la scelta giusta è l’Antica Trattoria La Colombina. Per dormire, sempre nell’atmosfera tranquilla e particolare di Bergamo Alta, una buona soluzione è quella dell’Hotel Le Funi.

Al mattino del secondo giorno, dopo aver degustato sempre in Città Alta i dolci della famiglia Cerea – di cui sarebbe bene provare anche la cucina nel Ristorante Da Vittorio a Brusaporto, tre stelle Michelin – nella storica Pasticceria Cavour 1880, oltrepassiamo la Porta di Sant’Agostino e ci rechiamo in visita alla Pinacoteca dell’Accademia Carrara, il museo che ospita capolavori di Raffaello, Bellini, Mantegna, Pisanello, Lotto, Moroni, Canaletto, scoprendo così, laddove non ce lo aspettavamo, uno tra i musei più importanti d’Italia. Conclusa questa visita, che richiede almeno un paio d’ore, ci spostiamo a Palazzo Moroni, splendida dimora storica seicentesca ora in gestione al Fai, e a seguire saliamo a San Vigilio con la funicolare per visitare la Rocca da cui si gode una meravigliosa vista sulla città e pianura. Scendiamo a piedi da una delle famose scalette che costeggiano i verdeggianti orti e giardini dei colli di Bergamo e ceniamo in Città Bassa all’Osteria Tre Gobbi, la più antica della città, o in alternativa torniamo in Città Alta per provare il celebre wine bar Al Donizetti.

Il terzo giorno lasciamo Bergamo per visitare la Valle d’Astino dove troviamo un affascinante monastero risalente all’anno mille, circondato da antiche colture e dall’orto botanico. E qui pranziamo nella terza dimora storica del nostro itinerario, Villa Pesenti Agliardi a Sombreno, situata nei pressi del Santuario della Madonna della stessa località brembana. La villa è in stile neoclassico, disegnata da Leopold Pollack (sua anche la villa Reale a Milano) e sorge ai piedi delle colline, all’interno del Parco dei Colli di Bergamo. Nei disegni del Pollack (27 tavole acquerellate) conservati nella villa, il tema del giardino è arricchito da significativi monumenti ma il progetto non fu realizzato in toto e il giardino venne successivamente reinterpretato in chiave romantica. A Villa Pesenti Agliardi si possono ammirare la cappella, lo scalone monumentale, le sale decorate con notevoli affreschi e stucchi. Visitabile su prenotazione tutto l’anno, per gruppi di minimo venti persone, con la possibilità di essere ospitati per pranzi o cene accolti dai padroni di casa. Durante il periodo estivo, la villa è a disposizione per l’organizzazione ricevimenti di matrimonio ed eventi aziendali, oltre che per set fotografici e concerti. In alternativa, a fianco della villa, troviamo l’Osteria Scotti, ristorante ricercato in una casa padronale del Seicento con un meraviglioso giardino che ricorda i roccoli bergamaschi ovvero le radure create nei boschi per la caccia agli uccelli di passo, circondate da siepi di carpini tagliate con fogge particolari.

Nel pomeriggio ci spostiamo ad Almenno San Salvatore per la visita delle chiese romaniche di San Tomè e San Nicola e concludiamo la giornata con la visita di Villa Vitalba Lurani Cernuschi, di epoca settecentesca, con il suo bel giardino all’inglese, il Convento di San Nicola e con le cantine dove si possono degustare i vini prodotti con le uve coltivate all’interno della proprietà. 

Il quarto giorno del nostro itinerario inizia girando sostanzialmente attorno a Bergamo perché dopo aver lasciato Villa Vitalba Lurani Cernuschi “sfioriamo” Bergamo Alta per recarci verso Nembro dove poco prima di entrare in paese troviamo le Sagrestie di Alzano Lombardo, un inaspettato capolavoro barocco, con il Museo d’Arte Sacra di San Martino. Da qui proseguiamo in direzione Trescore Balneario dove visiteremo Cappella Suardi, un oratorio dedicato a Santa Barbara e Santa Brigida, nascosto all’interno di un’antica villa e affrescato da Lorenzo Lotto. Si parte quindi per Cavernago, località situata nella parte pianeggiante del corso del fiume Serio, dove troviamo un’altra dimora storica visitabile, il Castello di Malpaga, che nel Quattrocento fu la dimora signorile del Capitano della Repubblica di Venezia Bartolomeo Colleoni, il quale lo arricchì di pregevoli affreschi realizzati da grandi artisti italiani e stranieri, tra cui “Il Romanino”, maestro del realismo lombardo. Qui ci fermiamo per il pernottamento, disponibile all’interno della struttura che oggi opera come b&b, e anche per la cena, nella Locanda dei Nobili Viaggiatori. Il castello è visitabile, a prescindere dai servizi di hotel e ristorazione, tutti i sabati, le domeniche e nei giorni festivi, ma anche disponibile per visite a gruppi privati, eventi aziendali, eventi privati e matrimoni.

Il quinto giorno ci permette di scoprire le ultime tre dimore storiche private della provincia di Bergamo. Dal Castello di Malpaga scendiamo verso i confini con le province di Brescia e Cremona raggiungendo la località di Torre Pallavicina, presso il corso dell’Oglio, dove si trova Palazzo Barbò, progettato dall’architetto Antonio Campi, circondato da un parco di 25.000 metri quadri con alberi secolari e caratterizzato dalla presenza di enormi saloni e torri come quella di Tristano, che risale al Quattrocento. Una volta scoperto, questo palazzo rappresenterà l’obiettivo della prossima vacanza di relax ai bordi della piscina e nella tranquillità della campagna bergamasca. A circa 5 km nel centro di Soncino è possibile visitare il Castello Sforzesco e la Casa degli Stampatori.