Basilicata coast to coast è un film entrato nel cuore di ogni lucano e di tutti coloro che amano questa regione. “La Basilicata esiste!”, esclamava in una scena della pellicola il suo regista e interprete principale Rocco Papaleo, nativo di Lauria. Ebbene, non solo esiste, ma può anche vantare l’esposizione su due mari, il Tirreno a ovest e lo Ionio a est. Nel nostro itinerario ripeteremo quindi l’impresa dello sgangherato gruppo guidato da Papaleo nel film, senza dover necessariamente arrivare all’appuntamento con il concerto finale di Scanzano Ionico – che loro stessi mancarono – e cambiando il percorso cinematografico per adattarlo al nostro obiettivo principale: visitare alcune delle più affascinanti dimore storiche della regione. Il punto di partenza, naturalmente, è lo stesso: Maratea.
Con l’arrivo dei treni ad alta velocità diretti a Reggio Calabria o a Roma, Maratea ha acquisito una centralità strategica perché permette a chi vuole godersi una vacanza lucana di arrivare, in tempi ragionevoli, nella località più desiderata dal punto di vista turistico balneare. La sua fama di “Perla del Tirreno” deriva da diversi fattori, a cominciare da quello più naturale ovvero la conformazione della costa: nei 32 chilometri di Lucania tirrenica si alternano calette, piccole spiagge tendenzialmente di sassi e roccia lavica, ben 130 grotte carsiche e diversi isolotti, da La Matrella a Santo Ianni. E poi 44 chiese, tra le quali spiccano la Basilica di san Biagio, Santa Maria Maggiore, Madonna della Neve e i conventi dei Frati Cappuccini e dei Minori Osservanti. Infine, la foto più scattata a Maratea non riguarda una spiaggia o una chiesa, bensì una statua: quella del Cristo Redentore, che sorge sul monte di San Biagio, ed è la seconda al mondo per dimensioni, preceduta soltanto dal Cristo del Corcovado a Rio de Janeiro. È opera dell’artista fiorentino Bruno Innocenti che la realizzò, su commissione del Conte Stefano Rivetti di Val Cervo, tra il 1963 e il 1965 utilizzando un impasto di cemento misto a scaglie di marmo di Seravezza. Prima di lasciare Maratea, godetevi una fetta di torta Lucana con noci, fichi secchi, cedri e gocce di cioccolato nella Pasticceria Panza (famosa per i tipici bocconotti) che per ricchezza può tranquillamente sostituire un pasto, ma se avete intenzione di mettervi a tavola per degustare la cucina territoriale c’è Il Giardino di Epicuro: infine, per acquistare prodotti tipici, partendo dall’amaro locale chiamato Amaro Maratea, andate alla Farmacia dei Sani.
La strada verso Potenza inizia salendo verso Lauria, città caratterizzata dalla presenza di due rioni, quello superiore detto “il Castello” e quello inferiore, detto “il Borgo”: fu la città del Beato Domenico Lentini, patrono di Lauria, le cui reliquie sono custodite nella chiesa madre dedicata a San Nicola. Prima di proseguire lungo la Provinciale 19 facciamo una rapida deviazione verso il lago Sirino, dove è bello passeggiare lungo lo specchio d’acqua incastonato in un bell’ambiente appenninico. Da vedere ci sarebbe anche il lago di Cogliandrino, ma è leggermente più difficile da raggiungere e allora proseguiamo verso una località che ha dato il nome a uno dei formaggi pecorini più apprezzati e un vanto della produzione agroalimentare lucana: Moliterno, patria del Canestrato Igp, dove però val la pena di visitare anche il castello medievale che domina il borgo. E a confermare il fatto che i prodotti tipici sono una cosa seria in Lucania ci pensa il borgo che incontriamo subito dopo Moliterno ovvero Sarconi, terra di fagioli Igp. Le attrazioni continuano entrando a Grumento Nova, in alta val d’Agri, con il parco archeologico e il museo archeologico nazionale (da vedere la domus con i mosaici e il teatro) situati peraltro nelle immediate vicinanze del lago di Pietra del Pertusillo, la cui storia è alquanto travagliata.
Alle porte di Potenza, in località Pignola, troviamo Dimora Storica Giorni, originaria del ‘600 e oggi trasformata in un resort di grande bellezza con spa, otto suite storiche e con il ristorante Il Granaio a disposizione degli ospiti. Pernottando qui, si può organizzare in pieno relax la visita del giorno seguente a Potenza, che può vantare il titolo di capoluogo di regione più alto d’Italia con i suoi 819 metri sul livello del mare: solo la siciliana Enna, tra i capoluoghi di provincia, supera la città detta “delle cento scale” e se non sono cento, certamente spicca anche il numero delle chiese potentine, dalla duecentesca Chiesa di San Francesco al Duomo neoclassico dedicato a San Gerardo; e poi il centro cittadino che si sviluppa attorno a due assi principali, la Strada Pretoria e la cosiddetta via Sacra delle Chiese. Da Potenza proseguiamo verso Oppido Lucano facendo una rapida sosta ad Acerenza che negli ultimi anni ha conquistato fama nazionale grazie alla Pasticceria Tiri e al maestro pasticcere Vincenzo Tiri che è riuscito nell’impresa, non indifferente per un lucano, di sbaragliare la concorrenza lombarda nell’arte dei dolci lievitati e soprattutto… del panettone milanese!
Il percorso della Statale 655 si snoda quasi seguendo il confine tra Basilicata e Puglia e ci conduce verso la città di Matera, la cui fama ormai è internazionale grazie alla sua unicità dei suoi “Sassi” scavati nella roccia, un tempo considerato l’esempio peggiore dell’arretratezza e delle misere condizioni in cui viveva la popolazione del sud – il borgo contemporaneo di La Martella nacque proprio dallo sfollamento dei Sassi deciso con una legge speciale firmata da Alcide De Gasperi – e oggi diventato di incredibile richiamo turistico anche per effetto dei tanti film girati nel centro storico che il grande scrittore Carlo Levi descrisse così.
Allontanatami un poco dalla stazione, arrivai a una strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera.
E ancora…
Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi. …Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’inferno di Dante
Oggi i Sassi sono stati trasformati in hotel di altissima categoria, spesso anche quelli che erano utilizzati come depositi di attrezzi. Questo non è certo il caso della prima dimora che scopriamo nel nostro itinerario, perché si tratta di un palazzo nobiliare, uno dei rari esempi di dimora storica di una famiglia patrizia in Basilicata. Parliamo di Palazzo Bernardini, storicamente noto come Ferraù o Giudicepietro, la cui costruzione risale intorno al 1448 e che include una casa privata composta da 17 stanze in gran parte affrescate e fra le quali si distingue il “salone delle feste o galleria” che è decorato e completo degli arredi originari. Lo storico appuntamento di Matera capitale europea della cultura (2019) ha offerto l’occasione per l’inaugurazione, nel palazzo, di un b&b con tre suite a disposizione di chi visita la città dei Sassi, con una vista davvero unica legata al suo affaccio sulla piazza (detta “del Sedile”) che fa da cerniera tra il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano.
Per raggiungere Bernalda, ultima sosta prima dell’arrivo nell’altra costa, deviamo verso Ferrandina non solo per vedere il cupolone del convento di San Domenico e le case tipiche del centro storico, ma anche per raggiungere Pisticci dove si trova una vera “istituzione” lucana, e ci riferiamo all’amaro che porta il nome di questa terra: Amaro Lucano. Da diversi anni la distilleria di Pisticci Scalo, dove nasce l’amaro del “cosa vuoi di più dalla vita?”, è visitabile e inserita nella rete nazionale Museimpresa: l’esperienza prende il nome di Essenza Lucano e può avere la formula di accesso libero, di visita guidata ma soprattutto di conclusione a La Bottega e al cocktail bar.
Da Pisticci proseguiamo in direzione Metaponto e prima di tuffarci nello Ionio c’è la seconda e ultima dimora in località Bernalda. Si tratta di Palazzo Margherita, prende il nome dalla famiglia che l’ha costruito nel XIX secolo e la proprietà di questa struttura è a dir poco sorprendente, per chi non ne fosse al corrente, perché il palazzo è stato acquistato nel 2004 da uno dei più grandi registi della storia del cinema, Francis Ford Coppola, il cui padre era originario di questo borgo materano. Oggi Palazzo Margherita è un boutique hotel e offre 9 lussuose camere, un romantico giardino storico e ha una particolare attenzione alla cucina regionale tradizionale preparata in loco. Nel suo restauro c’è la firma del designer francese Jacques Grange. Soggiornare qui, tra un corso di cucina e una lezione di yoga o pilates, offre la possibilità di dedicarsi anche a un po’ di riposo tra le spiagge di Metaponto, Scanzano o Policoro. E il nostro coast to coast è una missione compiuta…