Cerchiamo di conoscere meglio Perugia, capoluogo di una regione apparentemente piccola, al centro d’Italia, nota come il “cuore verde dell’Italia”.
Già il suo nome evoca immagini legate all’arte, alla cultura, alla storia e allo stesso gusto, inteso come essenziale qualità della vita.
Per secoli Perugia – le cui origini furono etrusche, ancor prima che romane -. fu una delle più importanti città dello Stato Pontificio, seconda solo a Roma e a Bologna; guelfa e mai filo imperiale, ma irriducibile nella sua autonomia e indipendenza dalla stessa autorità pontificia e poi, per gran parte della età di mezzo, teatro di acerrimi dissidi tra poche notissime famiglie; alcune rappresentanti il popolo e altre esponenti dell’antico mondo feudale che dal contado si era via via inurbato e portato nella città ormai più importante dell’Umbria; cosicché la storia di Perugia non è legata solo alle lotte tra Baglioni e Oddi (più esattamente: degli Oddi), alle nozze di sangue del 15 luglio 1500 e al verificarsi di momenti fondamentali nella storia dell’arte italiana (qui Raffaello, il grande e immortale allievo di Pietro Perugino, dipinse opere memorabili e forse insuperate), ma anche a lotte sotterranee tra la sua Municipalità (in cui ebbero un peso via via maggiore le corporazioni cittadine che si riunivano nel Collegio del Cambio e in quello della Mercanzia) e il giogo dei Legati apostolici (spesso, appena arrivati da Roma, letteralmente defenestrati dagli irrequieti perugini), che portarono nel 1540 al definitivo abbattimento di tale autonomia e, con l’abbattimento delle case dei Baglioni e la costruzione della sangallesca Rocca Paolina (1540), alla definitiva soggezione della città nei confronti del Sommo Pontefice romano.
Oggi tutto questo appare lontano, mentre la città – ancora notissima per la sua prestigiosa Università – cerca di ricostruire una diversa identità ove invece si evocano i grandi eventi che vanno in scena nelle sue contrade, momenti di rilevanza nazionale e internazionale, come ad esempio Eurochocolate, quest’anno in programma nella seconda metà di novembre con la speciale edizione del suo trentesimo anniversario; o i concerti di Umbria Jazz, che si svolgono in piena estate nel centro cittadino, anche se ormai la manifestazione è cresciuta anche al di fuori dei confini perugini per arrivare fino a Terni e Orvieto.
Perugia è logisticamente strategica perché si trova al centro di una serie di percorsi che portano, ad esempio, alla città spirituale e religiosa più importante d’Italia – Vaticano escluso, naturalmente – e ci si riferisce ad Assisi, dove con un po’ di impegno si può arrivare anche a piedi, come insegna la Marcia della Pace che si svolge ogni anno ad ottobre. O al lago Trasimeno, il più grande dell’Italia centro-meridionale, destinazione turistica anche balneare nel corso dell’estate.
Naturalmente Perugia dispone di alcuni dei migliori hotel della regione, in città o negli immediati dintorni; qui potendosi ricordare il Borgobrufa Spa Resort, a pochi chilometri dal centro città, con la sua spa di tremila metri, la più grande della regione e una delle più attrezzate a livello nazionale; oppure le ville rilevate e messe a disposizione dei turisti più esigenti da parte di Centumbrie, ente ideato dall’imprenditore Michele Cinaglia e dalla moglie Marilena Menicucci come strumento di sviluppo della zona del lago Trasimeno con il recupero di sei casali e tra questi compare anche Villa La Cotogna, la casa natale dell’imprenditrice della moda Luisa Spagnoli; in centro città c’è poi il Sina Brufani che gode di una posizione invidiabile e offre un vero gioiello: l’area benessere con la piscina ricavata sotto le volte medievali, dove nel fondale sono visibili le rovine di un antico insediamento etrusco. Quanto alla ristorazione, l’Umbria sta vivendo un grande sviluppo con tre nuove stelle Michelin arrivate nell’edizione 2024 di cui una proprio a Perugia: ed è una stella particolarmente importante perché premia per la prima volta una donna, la chef Ada Stifani con il ristorante che porta il suo nome (Ada Gourmet, in via del Bovaro) e un’altra nelle immediate vicinanze, il ristorante Elementi Fine Dining di Borgobrufa, con in cucina il noto chef campano Andrea Impero che è diventato forse il principale fautore e sostenitore degli ingredienti “made in Umbria”.
Arriviamo dunque a Perugia partendo dal Lago Trasimeno, dove consigliamo di visitare il borgo di Passignano, da dove è raggiungibile l’Isola Maggiore con il Castello Guglielmi, proseguendo poi verso Magione, centro urbano risalente al XII secolo e che fino al 2009 ha ospitato la cantina Castello di Magione, tuttora dell’Ordine di Malta, nei cui storici ambienti ancora troviamo le barrique e i caratelli dedicati alla maturazione del vinsanto.
Attraverso la Statale 278 ci spostiamo quindi verso la valle del Tevere fino a raggiungere la località di Pierantonio; e da qui scendiamo verso Perugia, facendo però sosta nella prima dimora storica del nostro itinerario: si tratta della Tenuta di Bagnara, di ampia estensione (quasi 600 ettari) e al suo interno conta ben cinque castelli medievali (tra questi il Castello di Pieve San Quirico, edificato a partire dall’XI secolo e oggi affittabile in esclusiva), gli appartamenti della Torre, e poi pascoli, boschi, allevamenti, il tutto costeggiato per circa 6 km dal Tevere; dal 1901 l’intera Tenuta di Bagnara appartiene ai conti Giunta Tremi, pronipoti di Napoleone Bonaparte, qui ricordando che, tra i comfort a disposizione, vi è anche una piscina panoramica di 120 mq. con acqua salata; a poca distanza dalla Tenuta di Bagnara troviamo Villa Taticchi, anch’essa nelle immediate vicinanze del corso del Tevere, tanto che all’inizio fu costruita proprio come torre di guardia sul fiume per poi essere ampliata e modificata fino a raggiungere le attuali dimensioni; la villa, con ampio giardino e torre, offre sei camere e un ristorante interno e dispone di piscina, centro sportivo e zona wellness, ma è anche prenotabile per eventi e cerimonie; da Villa Taticchi proseguiamo lungo il Tevere fino a Ponte Felcino e da qui saliamo verso il centro di Perugia dove ci attendono altre tre dimore; ma prima di scoprirle andiamo a vedere cosa ci riserva il capoluogo umbro e quali sono i passaggi “imperdibili” tra le tante attrazioni offerte dalla città.
L’itinerario suggerito copre almeno un giorno e prevede innanzitutto la visita alla già ricordata Rocca Paolina, immortalata dal Carducci nel celebre “Canto dell’Amore” e così chiamata perché fu realizzata su volere di Papa Paolo III, con i suoi sotterranei composti di case, strade, grandi arcate e gradinate; piazza IV Novembre è considerato poi il vero centro di Perugia con la Fontana Maggiore realizzata da Nicola e Giovanni Pisano, mentre nelle immediate vicinanze si trovano la statua di Papa Giulio III e soprattutto la Cattedrale gotica intitolata a San Lorenzo. E poi ecco il Palazzo dei Priori e al suo interno il Collegio del Cambio, con gli affreschi celeberrimi del Perugino conservati nella ben nota Sala dell’Udienza; ma in questo palazzo è soprattutto da visitare la Galleria Nazionale dell’Umbria che è il più importante museo regionale con opere d’arte meravigliose che attraversano ben sette secoli, qui potendosi ammirare – in particolare – una ricchissima selezione della pittura umbra dal duecento al cinquecento con opere di Nicolò Alunno, Benozzo Gozzoli, Bartolomeo Caporali, Piero della Francesca, Luca Signorelli, Perugino e Pinturicchio.
Ma ancora altri sono i monumenti cittadini che devono essere ricordati; a Perugia è ben conservato non solo l’acquedotto medievale, ma anche la celebre Porta Sole, che poi era l’antica porta della cinta muraria etrusca; e ancora l’Arco Etrusco, Porta Marsia, oggi incassata sui contrafforti della Rocca Paolina e la spettacolare Porta San Pietro che, insieme alla facciata dell’Oratorio di San Bernardino è uno dei capolavori assoluti di Agostino di Duccio, ovvero di uno dei massimi artisti del Rinascimento italiano; da porta San Pietro si giunge poi alla omonima Cattedrale benedettina, una delle chiese più belle d’Italia, ricchissima di dipinti che a volte sembra ricordare una suntuosa e ricchissima chiesa veneziana.
Tra una visita e l’altra, non dimentichiamoci di acquistare qualcosa di tipico; e del resto le offerte non mancano; partendo dalla moda, Perugia è al centro del più importante polo mondiale del cashmere, con nomi di rilievo internazionale tra i quali naturalmente spicca Brunello Cucinelli, la cui azienda con annesso factory outlet è nel borgo di Solomeo che dista una quindicina di chilometri dal centro storico di Perugia; ma in città i negozi non mancano e certamente il centralissimo Corso Vannucci è la soluzione giusta per tornare a casa con qualche capo d’abbigliamento o con una maglia pregiata realizzata nella provincia umbra; c’è poi, naturalmente, il cioccolato, che si può acquistare nell’official store di Eurochocolate (aperto tutto l’anno) sempre in Corso Vannucci, alla casa del cioccolato di Perugina e in tante altre boutique centrali. Ma tra le antiche tradizioni perugine compaiono anche le maioliche e le ceramiche, la lavorazione dei tessuti, il ferro battuto e il legno; tra i prodotti agroalimentari, cioccolato a parte, vi è l’olio extravergine di oliva, la birra artigianale umbra che sta riscuotendo sempre più successo; e infine, naturalmente, il vino, con la possibilità di visitare appena fuori Perugia diverse cantine; celebri quella di Lungarotti a Torgiano e non solo per la qualità dei suoi vini, ma anche per la possibilità di scoprire il primo museo italiano dedicato al vino, realizzato mezzo secolo fa per volere di Giorgio Lungarotti con sua moglie Maria Grazia e denominato: Muvit-Museo del vino Torgiano, al quale si è poi aggiunto il Moo, dedicato all’olivo e all’olio.
Ed ecco le ulteriori dimore perugine; la prima che incontriamo, in Piazza Piccinino, sempre nel centro della città, è il Palazzo Sorbello, quasi adiacente alla Cattedrale, risalente al XVII secolo e già dimora dei Marchesi Bourbon di Sorbello, mentre oggi è la sede della Fondazione Ranieri di Sorbello, visitabile tutte le mattine senza necessità di prenotazione e con specifiche aperture anche pomeridiane in base ai periodi stagionali, qui ricordandosi che, su prenotazione, è possibile organizzare visite guidate speciali con colazioni, aperitivi o pranzi in piedi; vi è poi la Fondazione Marini Clarelli Santi, casa museo realizzata nell’antico Palazzo degli Oddi a via dei Priori, e situata quindi nel rione medievale di Porta S. Susanna; si può visitare in giorni e orari ben precisi (lunedì dalle 16 alle 17.30, il mercoledì, venerdì e sabato dalle 10.30 alle 12,00) ma per gruppi o esigenze particolari è possibile l’apertura in orari diversi previa prenotazione; il Palazzo dispone di un ampio salone affrescato nel quale è possibile organizzare eventi e presentazioni di libri e di alcune sale attigue utilizzabili per rinfreschi o esposizioni.
Uscendo da Perugia, in direzione Torgiano, in località San Martino in Campo, ecco un hotel di charme realizzato all’interno di una dimora storica di fine’500.
Villa Posta Donini presenta al suo interno una sala per concerti le cui pareti sono interamente foderate da tele dipinte dalla scuola di Francesco Appiani; e sempre dell’Appiani è una magnifica pala d’altare, olio su tela, situata nella cappella settecentesca che rappresenta San Filippo Neri e la Madonna; nei due ettari di parco, si possono ammirare un mausoleo dedicato alla contessina Laura Donini, risalente all’anno 1850 e una piccionaia interamente dipinta a finto legno dello stesso periodo; lungo un viale sono conservate infine cinque urne cinerarie etrusche del III secolo a.C.; dal 1999 è di proprietà dell’ing. Ennio Mencaroni il quale ha avviato il progetto ospitalità sia di tipo alberghiero sia con l’organizzazione al proprio interno di eventi e cerimonie.
Il nostro itinerario si chiude, in comune di Marsciano (ma proprio di fronte a Perugia), lungo il corso del torrente Caina, per visitare il Castello Monticelli, che rappresenta anche un ottimo punto di partenza per un secondo itinerario che ci porterà in altre direzioni all’interno dell’Umbria ma nel nostro caso è semplicemente un luogo dove chiudere questo viaggio o dove pernottare almeno una notte all’interno del suo b&b – mentre sono disponibili anche diversi appartamenti tra il castello e la torre – per scoprire la quiete del posto e la storia di questa dimora le cui origini risalgono all’inizio del XII secolo: dapprima fu un monastero benedettino per poi diventare una residenza estiva nobiliare (anche se in realtà si pensa che le tre torri più antiche risalgono all’Alto Medioevo); per chi sceglie di fermarsi qui, è stato poi creato uno speciale itinerario culturale per visitare cappelle, castelli e monasteri antichissimi sperduti nei piccoli borghi medievali dei dintorni, circondati da paesaggi incantevoli e ricchi di opere d’arte di artisti famosi, compreso il Perugino.