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Masseria Paradiso

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Masseria Paradiso

8 Posti letto ·

Masseria Paradiso è un Boutique Hotel situato a circa 5 km dal centro abitato di Ostuni al confine tra la Valle d’Itria e l’Alto Salento, un’area identificata per il suo singolare e riconoscibile pregio ambientale e paesaggistico, soggetta a tutela.

La contrada in cui si trova la Masseria è caratterizzata dalla presenza di antichi insediamenti diffusi, da un andamento del territorio leggermente ondulato con colture tradizionali a mandorleto ed oliveto, oltre alla vegetazione spontanea di macchia mediterranea, il tutto delimitato dai tradizionali muretti a secco.

Il complesso Masserizio, risalente al XVII Secolo, è composto da tre corpi di fabbrica disposti a “corte chiusa”. Un importante intervento di restauro e risanamento conservativo del corpo principale ed il recupero e la rivitalizzazione dell’area circostante, hanno permesso di trasformare la Masseria in una struttura ricettiva. Anche il complesso è tutelato: negli Ulteriori Contesti Paesaggistici dal PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia) come sito interessato dalla presenza e/o stratificazione di beni storico culturali di particolare valore paesaggistico in quanto espressione dei caratteri identitari del territorio regionale.

Masseria Paradiso è un luogo ideale per un’esperienza di contatto con la natura, per godere del paesaggio agrario pugliese, per praticare turismo verde rigenerativo e turismo lento, come camminate, cicloturismo e scoperta dei Borghi, senza trascurare il mare e l’enogastronomia della zona.

La Storia della Masseria Paradiso
La Masseria con le sue terre è appartenuta al Capitolo Cattedrale di Ostuni, questa circostanza ha permesso la reperibilità di attendibili notizie storiche fin dal suo acquisto da parte dell’ente ecclesiastico. Nella pubblicazione “Le Masserie di Ostuni” ( Sozzi A.; Le Masserie di Ostuni; Fasano; Schena Editore; 1991) si riferisce che già nel 1657 il Capitolo Cattedrale di Ostuni acquistò da Angelo Martucci una vasta estensione di terreni e la Masseria Paradiso; secondo alcune descrizioni nel 1794 la masseria “consisteva in terre chiuse ed aperte, che tutto il perimetro del complesso masserizio era circondato da pareti a crudo, ed era formato da tre parchi, due occupati da seminativo con alberi di ulivi ed uno adibito a pascolo; che vi erano diverse cisterne, una grotta, un palmento, una corte e l’abitazione del massaro.” E di seguito negli anni, a denotarne l’importanza, nelle “platee” dell’ente vengono riportate descrizioni, acquisizioni ed indicazioni fino ad arrivare alla metà dell’Ottocento, così riportato in “Masserie di terre nella selva di Ostuni” (Moro M.A.; Evoluzione del paesaggio agrario in Riflessioni Umanesimo della Pietra; a cura del Gruppo Umanesimo della pietra; Martina Franca; 1978).

In epoche più recenti varie alienazioni e passaggi di proprietà frammentari hanno comportato il frazionamento e la perdita di unitarietà e identità del complesso Masserizio. Anche l’architettura ne ha risentito tramite interventi di ristrutturazione ed ampliamenti incongrui. Fino agli ultimissimi anni quando il complesso ha subito un intervento di restauro e risanamento conservativo che ha riportato in luce l’architettura originaria ed ha ridato la continuità costitutiva all’organismo edilizio.

Le notizie storiche e la lettura dell’architettura mostrano come fin dall’impianto la Masseria Paradiso avesse una conformazione a corte chiusa, tipica delle Masserie “di monte”, con una cinta muraria a precedere l’accesso definito da un arco d’ingresso, sicuramente in origine dotato di un sistema di chiusura. La corte è delimitata da tre corpi di fabbrica e da un ballatoio che si affaccia su una piccola valle di ulivi. Ci sono anche varie grotte, cantine, trulli.

Il corpo principale, posto ad est della corte, contraddistinto da una architettura sobria e funzionale, ha una conformazione in pianta rettangolare. Si sviluppa su due piani: al piano terra erano presenti magazzini ed abitazioni secondarie mentre al piano primo c’era l’abitazione padronale. Le tecniche costruttive sono quelle tipiche delle architetture masserizie rurali più antiche, con volte a botte, a vela e a stella, in conci di pietra locale e leganti a base di calce. Gli altri due corpi si sviluppano a piano terra in forma rettangolare allungata, presentano anch’essi strutture murarie in pietra ed orizzontamenti voltati e sono databili alla fine del settecento.

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Servizi Aggiuntivi

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    Dove si trova la Dimora

    Regione: Puglia
    Città: Ostuni (BR)

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